Il trionfo globale di “Jerusalema”: un inno alla speranza nato in Sudafrica

La contagiosa melodia afro-house di “Jerusalema”, un inno alla città di Gerusalemme, ha conquistato il mondo. Composta dal DJ sudafricano Master KG (Khaogelo Moagi) e interpretata da Nomcedo Zidoke, la canzone, pubblicata nel 2019, ha inizialmente raggiunto solo le classifiche locali, ricevendo anche critiche. Tuttavia, il suo ritmo coinvolgente ha scatenato una vera e propria sfida di ballo (“dance challenge”) durante il lockdown mondiale, diffondendosi a livello virale tramite TikTok. Video di persone che danzano nelle piazze, sulle spiagge e ovunque, hanno catapultato “Jerusalema” verso la notorietà internazionale. Dopo il lancio ufficiale su piattaforme digitali come Spotify (oltre 1,2 milioni di ascolti) e YouTube (65 milioni di visualizzazioni), la canzone ha superato i 125 milioni di visualizzazioni su TikTok, diventando un vero tormentone estivo globale. Negli Stati Uniti, il remix del nigeriano Burna Boy, con elementi di Afrobeat e versi in Zulu, ha ulteriormente alimentato il successo. “Jerusalema” trascende le barriere linguistiche e culturali, promuovendo la comunità e la gioia. La sua semplicità coreografica rende accessibile a tutti questo inno alla vita, alla speranza e alla solidarietà, divenuto simbolo di resilienza. La sua diffusione, priva di strategie di marketing elaborate, è avvenuta grazie alla condivisione sui social media, testimoniando il potere della positività intrinseca del brano. Scritta in un dialetto bantu, il ritornello (“Gerusalemme è la mia casa, guidami, portami con te, non lasciarmi qui”) evoca, per molti, la lotta per la libertà, richiamando le vicende del popolo ebraico e la resistenza contro la schiavitù, il colonialismo e l’apartheid. Un’autentica hit globale che celebra il talento musicale sudafricano.