TARI, cancellata in tutta Italia, ti basta compilare il modulo per dirle addio

Come non pagare più la TARI (Foto di efes da Pixabay) - emmepress
La TARI potrebbe non essere più un problema: in migliaia stanno già approfittando di un meccanismo perfettamente legale. Scopri cosa sta succedendo.
Ogni anno arriva puntuale, con l’eleganza di una tassa che nessuno ha mai invitato. La TARI, la celebre imposta sui rifiuti, colpisce tutti: chi vive, chi lavora, chi possiede. Basta un immobile, e sei nel mirino.
C’è chi la paga senza nemmeno guardare cosa c’è scritto nel bollettino. Una voce in più in mezzo a mille, tanto “è obbligatoria”. Ma in realtà, anche su certe tasse apparentemente intoccabili, ci sono più sfumature di quanto sembri.
Negli ultimi anni molti Comuni hanno cambiato il modo di calcolare l’importo, aggiungendo o togliendo voci, modificando criteri. E non è raro ricevere una richiesta che lascia più dubbi che certezze.
Il problema è che le regole ci sono, ma non sempre le conosce chi dovrebbe. E intanto, mentre la posta continua a consegnare bollette e avvisi, c’è chi ha scoperto un modo del tutto legale per alleggerire (o annullare) il conto. Basta conoscere il meccanismo giusto e compilare un modulo.
TARI: con il modulo non la paghi più
Tra bollette, imposte locali e scadenze che si accavallano, può capitare di dimenticare un pagamento. O peggio: di ricevere richieste “a sorpresa” per annualità vecchie di secoli. Quello che molti non sanno è che alcune di queste richieste di pagamento non solo sono sgradite, ma anche scadute. Proprio come lo yogurt dimenticato in frigo. Solo che in questo caso si tratta della tassa rifiuti, e se nessuno è passato a ritirarla in tempo, beh, resta lì. E tu non devi più pagarla.
La legge infatti parla chiaro: per la TARI, il tempo massimo che ha il Comune per bussare alla porta è di 5 anni. Dopo di che, niente più avvisi validi, niente più bollette da onorare. Il tutto in modo perfettamente legale. Ma c’è un però: non succede da solo. Devi farglielo presente tu.

Addio alla tassa tra le più odiate
Come? Con un semplice modulo chiamato “istanza di autotutela”, come spiega anche dailybest.it. Lo compili, lo spedisci al Comune e, se sei nei tempi giusti, puoi chiudere lì la faccenda. Se invece ti ignorano o dicono di no, hai ancora una carta da giocare: 60 giorni per presentare ricorso alla Commissione Tributaria. Nessun avvocato, niente processi TV, solo un po’ di attenzione.
L’unica cosa da sapere è che ci sono delle eccezioni: se nel frattempo hai ricevuto altri avvisi ufficiali o c’è una sentenza di mezzo, i tempi si allungano o si azzerano. In quel caso si riparte da capo, e addio sogni di gloria. Ma se non è successo nulla nel frattempo, allora sì: basta una firma, e puoi dire addio a una TARI vecchia che nessuno aveva più il diritto di chiederti.