Agenzia delle Entrate, stangata di settembre: milioni di italiani a rischio multa | Questi nella lista nera

Ingiunzione pagamento

Ingiunzione di pagamento - pexels - emmepress

Con l’inizio di settembre, l’Agenzia delle Entrate ha riattivato una massiccia operazione di controllo fiscale nei confronti di molti contribuenti italiani.

Dopo la pausa di agosto, durante la quale erano state sospese molte delle comunicazioni meno urgenti, da questo mese si è assistito a una ripresa su ampia scala. Numerose lettere hanno iniziato ad arrivare nelle case di privati cittadini e professionisti, segnalando irregolarità di vario tipo.

Durante il mese estivo, infatti, le comunicazioni considerate meno gravi — come gli avvisi bonari che segnalano errori o omissioni contabili, le lettere di compliance che invitano alla regolarizzazione senza sanzioni maggiorate, gli esiti dei controlli e le richieste di documentazione — erano state sospese. Tuttavia, le procedure più urgenti, come quelle legate a procedimenti concorsuali o a rimborsi a rischio per attività fiscali scorrette, non hanno subito interruzioni.

Dal 1° settembre sono riprese tutte le comunicazioni sospese, comprese le lettere di compliance, gli esiti delle verifiche e le notifiche relative alle dichiarazioni fiscali. Allo stesso tempo, già dal 20 agosto, è tornato attivo anche il piano di riscossione: milioni di contribuenti hanno cominciato o ripreso il pagamento di rate relative a imposte sui redditi, contributi previdenziali, IRAP, imposte sostitutive e somme non versate nei termini precedenti. La tregua estiva è quindi terminata e il Fisco è tornato operativo a pieno regime, con effetti immediati per moltissimi cittadini.

Per comprendere la portata di questa operazione, basta ricordare che nel corso del 2025 l’Agenzia ha programmato l’invio di almeno tre milioni di lettere di compliance ai contribuenti italiani. Queste comunicazioni non sono veri e propri accertamenti, ma strumenti preventivi che mirano a segnalare omissioni o incongruenze prima di procedere con sanzioni più pesanti. In questo modo il contribuente ha la possibilità di regolarizzarsi spontaneamente, evitando procedimenti più complessi e costosi.

Banche dati: un ampio utilizzo

Alla base di questa campagna c’è un ampio utilizzo delle banche dati e di strumenti tecnologici sempre più avanzati. Redditi, conti correnti, fatture elettroniche, immobili, movimenti online e perfino transazioni in criptovalute vengono incrociati per individuare eventuali anomalie. Se emergono discrepanze, ad esempio tra crediti d’imposta e rendita catastale o tra i redditi dichiarati e le spese sostenute, scatta l’invio della lettera di compliance.

Ricevere una di queste comunicazioni può generare ansia, ma è bene chiarire che non si tratta di un accertamento formale né di una multa immediata. È piuttosto un invito a verificare la propria posizione e, se necessario, a correggere errori o omissioni. In molti casi basta fornire documentazione integrativa, inviare una dichiarazione correttiva o procedere con il pagamento delle somme dovute, approfittando di sanzioni ridotte.

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Molti italiani coinvolti nei controlli – pexels – emmepress

Una ripartenza col botto

Settembre 2025 segna dunque la ripartenza ufficiale delle attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate, con una nuova ondata di lettere che coinvolgono migliaia di contribuenti. Queste comunicazioni rappresentano un’occasione per mettersi in regola senza attendere sviluppi più pesanti.

L’impiego massiccio della tecnologia e delle banche dati ha reso l’azione del Fisco molto più capillare ed efficace, e i prossimi mesi si preannunciano intensi per chi dovrà affrontare questa nuova stagione di verifiche.