Buoni pasto, ora ne hanno diritto TUTTI | Fino a 1200€ di spese GRATIS, i supermercati si preparano all’assedio

Un carrello della spesa - Foto Instagram - Emmepress.com

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Aumenta il bacino di persone che hanno diritto ai buoni pasto, la cifra è da capogiro e i supermercati dovranno adeguarsi

Il buono pasto è un mezzo di pagamento dal valore variabile e stabilito dall’azienda che gli consegna agli aventi diritto, che può essere utilizzato per acquistare solo un pasto o prodotti alimentari in supermercati che sono adibiti al loro prelievo.

Da settembre è entrato in vigore il tetto massimo del 5% alle commissioni che le società che emittono i buoni possono applicare agli esercizi commerciali che li accettano e che si estende adesso anche nel settore privato, dopo avere riguardato quello pubblico.

La Anseb, associazione che riunisce gli operatori di settore, non hanno accolto con entusiasmo tale misura, inserita nel ddl concorrenza e che intacca, solo in secondo luogo, i lavoratori.

Infatti ritengono che tale normativa provocherà aumenti di costi e un conseguente impoverimento del welfare aziendale. A farne le spese sarà il potere d’acquisto, già messo a dura prova dai prezzi alle stelle di molti prodotti.

Un bacino di utenti enorme e una misura che rivoluziona la loro gestione

L’Agenzia delle Entrate stabilisce che benefici simili devono essere erogati a categorie omogenee di dipendenti, evitando privilegi individuali e promuovendo l’equità all’interno dell’azienda.

Il settore, sempre secondo l’Anseb, ha un giro di affari superiore ai 4 miliardi di euro, considerando il valore facciale dei buoni, con 3 milioni e mezzo di lavoratori coinvolti e 170 mila esercizi convenzionati.

Dei buoni pasto - Foto Instagram - Emmepress.com
Dei buoni pasto – Foto Instagram – Emmepress.com

Il valore etico e sociale del buono pasto, un sistema che aiuta molti

Un introito economico enorme che rischia di essere ridimensionato con una misura che fissa un tetto da non superare e delimita il rapporto tra chi li emette e chi li accetta. Il buono pasto è una forma di aiuto che consente a molti nuclei familiari di arrivare con meno fatica alla fine del mese, con una cifra cospicua da potere investire per sostenere il fabbisogno alimentare dei componenti.

Una limitazione alla loro circolazione può generare proteste, con l’auspicio inverso che misure simili possano consentire un aumento del potere d’acquisto degli italiani, con delle ripercussioni positive sul sistema economico del Paese. Il buono pasto può essere speso per un pranzo nella mensa di un’azienda o in un locale convenzionato o in una serie di supermercati.