Partite IVA, attenzione: sbagli un requisito e perdi subito un botto di SOLDI | Presta attenzione a questo dettaglio

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Dal 2026 potrebbe arrivare una piccola rivoluzione per chi lavora con la Partita IVA. Il Governo sta infatti pensando di alzare la soglia del regime forfettario
In questo modo si permetterebbe a chi fattura fino a 100.000 euro di continuare a pagare la flat tax al 15%. Una novità che allargherebbe la platea dei beneficiari, andando incontro a migliaia di professionisti, freelance e piccoli imprenditori che oggi si fermano al limite degli 85.000 euro.
La proposta ha un obiettivo chiaro: semplificare la vita a chi lavora in proprio e alleggerire un sistema fiscale che troppo spesso pesa più sui piccoli che sui grandi. Con un tetto più alto, molte attività che oggi rischiano di uscire dal forfettario potrebbero restarci, evitando un salto improvviso verso tassazioni più complesse e onerose.
Accanto alla flat tax “potenziata”, la Manovra 2026 prevede anche un’altra misura molto attesa: la cosiddetta rottamazione selettiva. Non si tratta del classico condono a pioggia, ma di un meccanismo mirato a chi è davvero in difficoltà. In pratica, i contribuenti con debiti fiscali o contributivi potrebbero definire le proprie posizioni in modo agevolato, con rateizzazioni o riduzioni, ma solo se rispettano certi requisiti.
L’idea è quella di aiutare piccoli imprenditori o professionisti colpiti da crisi di settore, cali di reddito o situazioni familiari delicate, evitando però di premiare chi non ha mai rispettato le regole.
Resta da sciogliere la questione europea
Naturalmente, non mancano i nodi da sciogliere. Innanzitutto, c’è la questione europea: le norme dell’UE chiedono che agevolazioni fiscali di questo tipo rispettino i principi di concorrenza e siano compatibili con le regole comuni sull’IVA. Alzare la soglia del forfettario a 100.000 euro potrebbe quindi richiedere un passaggio formale a Bruxelles.
C’è poi il tema dell’equità. Molti osservatori sottolineano che i lavoratori dipendenti non hanno accesso a simili vantaggi fiscali e che l’allargamento del forfettario rischia di accentuare le differenze. Allo stesso tempo, una rottamazione troppo restrittiva potrebbe lasciare fuori chi, pur avendo difficoltà reali, non rientra nei parametri stabiliti.
Un segnale importante per le Partite Iva
Per le Partite IVA, però, le novità rappresenterebbero un segnale importante. Chi rientrerebbe nel nuovo forfettario avrebbe non solo un risparmio fiscale, ma anche meno burocrazia, visto che il regime agevolato prevede semplificazioni negli adempimenti. E chi ha arretrati con il Fisco potrebbe finalmente chiudere vecchie pendenze senza dover affrontare costi insostenibili.
Il 2026, insomma, potrebbe segnare un punto di svolta. Flat tax più ampia e rottamazione selettiva sono due strumenti che vanno nella stessa direzione: dare respiro a chi lavora in proprio e alleggerire un sistema che spesso sembra pensato più per complicare che per sostenere. Resta però da vedere come verranno scritte le regole, quali saranno i paletti e soprattutto come reagirà l’Europa. Perché tra buone intenzioni e applicazione concreta, la distanza può essere molta.