ULTIM’ORA – Docenti italiani in rivolta: in 300.000 LICENZIATI sul colpo | L’Europa li punisce per questo errore

Un docente alla lavagna - Foto Pexels - Emmepress.com

Un docente alla lavagna - Foto Pexels - Emmepress.com

Un numero enorme di docenti italiani è costretto a cambiare lavoro, la Corte di Giustizia non riconosce il loro servizio

La scuola è iniziata da pochi giorni in ogni regione d’Italia, con i soliti problemi ad affliggere il sistema pubblico, a partire dall’assegnazione delle cattedre, in particolare nelle secondarie di primo e secondo grado, in cui l’orario delle lezioni è ridotto, in attesa che ogni materia abbia un insegnante predisposto.

Il settore resta dominato dalla precarietà che impedisce agli insegnanti di fare progetti a lungo termine, oltre a uno stipendio che è inferiore rispetto alla maggiore parte dei colleghi di altri Paesi europei.

Oltre alle ore in cui si interfacciano con gli alunni e sono presenti in aula, vanno tenute in considerazione quelle spese per preparare le lezioni, seguire corsi di aggiornamento, correggere verifiche, assistere a consigli di classe e incontrare i genitori una volta a settimana o nei due ricevimenti pomeridiani annuali.

Un lavoro a tempo pieno che può portare stress, sia per l’esigenza di portare a termine il programma stabilito dal Ministero, sia per la difficoltà a interagire con la classe, con l’intento di rendere stimolanti le lezioni e fare sì che non domini la confusione.

Ecco cosa ha decretato la Corte di Giustizia Europea, i docenti non ci stanno

I docenti, oltre ad attendere di ricevere una cattedra per il nuovo anno scolastico, aspettavano una sentenza da parte della Corte di Giustizia Europea, per un ricorso che riguardava la richiesta del riconoscimento del servizio prestato nelle scuole paritarie ai fini della carriera, della retribuzione, delle immissioni in ruolo e dell’attribuzione dei punteggi.

I giudici di Lussemburgo hanno respinto tale ipotesi, affermando che solo il servizio svolto nella scuola statale serve ai fini sopracitati.

Un'aula di scuola - Foto Pexels - Emmepress.com
Un’aula di scuola – Foto Pexels – Emmepress.com

Migliaia di insegnanti sul lastrico, la decisione dell’UE pone fine alle loro speranze

E così, se per gli alunni delle scuole paritarie sono garantiti gli stessi standard qualitativi di quelle statali, non sussiste un’equiparazione del rapporto di lavoro che intercorre fra il docente e la scuola paritaria a quello instaurato con i docenti della scuola statale.

Un duro colpo per ben 300.000 docenti, secondo le stime, con il sindacato Anief che non ha intenzione di arrendersi, tanto da affermare che continuerà a condurre azioni di pressione politica per porre rimedio a una disparità ritenuta senza giustificazione.