Ora lo zucchero lo porti da casa | Allarme BAR, da domani sovrapprezzo per tutti: il caffè ti costa quanto una pizza

Zollette di zucchero

Se il caffè costa di più, potrebbe dipendere dallo zucchero - pexels - emmepress

Negli ultimi tempi si parla spesso dell’aumento del prezzo del caffè al bar, con previsioni che entro il 2025 potrebbero portare la classica tazzina a costare addirittura due euro.

Le cause principali sono note: i cambiamenti climatici che riducono la produzione nei Paesi esportatori, i rincari energetici, l’inflazione che colpisce materie prime e manodopera. Ma c’è un dettaglio che quasi nessuno considera e che invece ha il suo peso: lo zucchero.

Quando ordiniamo un caffè, quasi sempre ci viene servita accanto la bustina di zucchero, bianco o di canna. È un gesto così abituale che difficilmente ci fermiamo a pensare a quanto possa incidere. Eppure, anche quella piccola bustina ha una storia fatta di coltivazione, trasporto, confezionamento e distribuzione. Tutti passaggi che, in un periodo di rincari generalizzati, finiscono per pesare sul bilancio di un bar.

Il prezzo dello zucchero, a livello internazionale, non è affatto stabile. Paesi come Brasile e India influenzano fortemente l’offerta, e fenomeni come la siccità o decisioni politiche sull’export possono far aumentare i costi da un mese all’altro.

Un bar, che magari serve centinaia di caffè al giorno, non può ignorare queste variazioni. Se lo zucchero costa di più all’ingrosso, inevitabilmente il costo ricade sul consumatore finale.

Le bustine monodose non sono semplici da produrre

C’è poi la questione dell’imballaggio. Quelle bustine monodose che tutti conosciamo non sono semplici da produrre. Devono garantire igiene, resistenza all’umidità e una certa estetica. Alcune sono in carta, altre in materiali più sofisticati, magari anche compostabili per rispettare le nuove normative ambientali. In ogni caso, con l’aumento del prezzo della carta e della plastica, anche il costo delle bustine è cresciuto. E non è un dettaglio da poco: se moltiplichiamo un centesimo in più per bustina per migliaia di caffè al mese, la differenza si fa sentire.

A questo si aggiunge la logistica. Lo zucchero va trasportato, conservato in ambienti adatti, distribuito nei locali. Ogni fase richiede energia, carburante, manodopera. Quando i costi di luce e gas salgono, quando la benzina diventa più cara, persino un prodotto apparentemente “semplice” come lo zucchero finisce per diventare più costoso.

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Il costo della vita che aumenta spesso passa anche dal caffè al bar – pexels – emmepress

Non è solo lo zucchero la causa dell’aumento

È chiaro che lo zucchero non è la causa principale dell’aumento del prezzo del caffè. Il chicco stesso, l’energia necessaria per tostarlo, il lavoro del personale, l’affitto del locale incidono molto di più. Però è interessante notare come anche un elemento così piccolo e dato per scontato contribuisca a formare il prezzo finale. È un esempio perfetto di come il costo della vita non aumenti mai per un solo motivo, ma per la somma di tanti fattori, grandi e piccoli.

La prossima volta che beviamo un espresso al bar, e magari ci sorprendiamo del prezzo più alto, possiamo pensare anche a quella bustina che spesso apriamo senza darci troppo peso. In fondo, anche lei fa parte della storia che porta la nostra tazzina sul bancone.