Ma quale Milano e Napoli, questa è la CITTÀ più INQUINATA d’Italia | Ci vai e dopo due giorni finisci in ospedale

Plastica inquinante

Plastica inquinante - emmepress

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso della qualità dell’aria nelle nostre città, e una notizia in particolare ha acceso il dibattito: qual è la città più inquinata d’Italia?

Secondo il rapporto Mal’Aria di città 2025 di Legambiente, il triste primato spetta a Frosinone, che ha registrato il numero più alto di sforamenti dei limiti di legge per le polveri sottili. Una classifica che sorprende molti, perché nell’immaginario collettivo siamo abituati ad associare l’inquinamento a metropoli come Milano o Torino. Eppure, a quanto pare, anche i centri più piccoli, se collocati in aree particolarmente sfavorite dal punto di vista geografico, possono diventare veri e propri “cul de sac” dell’aria sporca.

Frosinone, secondo i dati, ha superato i limiti consentiti di PM10 per ben 70 giorni nell’arco di un anno. Subito dietro troviamo Milano con 68 giorni e Verona con 66. Questi numeri indicano quante volte, durante l’anno, l’aria ha contenuto una quantità di particolato superiore a quella ritenuta sicura per la salute. Le cosiddette polveri sottili – le PM10 e le ancora più pericolose PM2.5 – sono minuscole particelle che si respirano ogni giorno e che, se presenti in eccesso, possono causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e perfino aumentare il rischio di mortalità prematura.

Il problema, però, non riguarda solo Frosinone. Tutta la Pianura Padana continua a essere una delle aree più inquinate d’Europa. Le condizioni geografiche, con montagne che intrappolano l’aria e venti deboli che non riescono a disperdere gli inquinanti, rendono la situazione particolarmente critica. A questo si aggiungono il traffico intenso, i riscaldamenti domestici e le attività industriali, che insieme creano una miscela pericolosa. Milano, Verona, Vicenza, Padova e Venezia figurano tra le città con i livelli più alti di smog.

Non si tratta solo di numeri su un rapporto ambientale. Dietro le statistiche ci sono persone che respirano ogni giorno aria inquinata, bambini che crescono in quartieri dove l’aria è quasi sempre sopra i limiti, anziani e soggetti fragili che ne pagano le conseguenze in termini di salute. Legambiente ricorda che in Italia l’inquinamento atmosferico provoca decine di migliaia di morti premature ogni anno. È un problema silenzioso, ma concreto, che influisce anche sulla qualità della vita: basti pensare a quante volte si è costretti a limitare il traffico o a sospendere attività sportive all’aperto.

Le soluzioni, per quanto difficili, esistono

Cosa si può fare, allora? Le soluzioni non sono semplici, ma esistono. Prima di tutto serve investire di più nella mobilità sostenibile: mezzi pubblici efficienti, piste ciclabili sicure, incentivi per chi sceglie veicoli elettrici o ibridi. Occorre anche migliorare l’efficienza energetica degli edifici e incentivare l’uso di fonti rinnovabili per il riscaldamento. In parallelo, bisogna ridurre il traffico nelle aree più congestionate e controllare meglio le emissioni industriali.

A tutto questo si aggiunge un’altra sfida: dal 2030 entreranno in vigore nuovi limiti europei ancora più severi per la qualità dell’aria. Molte città italiane, se non invertiranno la rotta, rischiano di non rispettarli, con conseguenze economiche e sanzioni pesanti.

Inquinamento
Inquinamento – pexels – emmepress

Un campanello d’allarme

In fondo, la domanda su quale sia la città più inquinata non serve solo a stilare una classifica: è un campanello d’allarme. Oggi tocca a Frosinone, domani potrebbe essere un’altra città. L’importante è capire che respirare aria pulita non è un lusso, ma un diritto.

E per garantirlo serve un impegno collettivo, fatto di scelte politiche coraggiose e di piccoli gesti quotidiani da parte di tutti noi.