Over 60, attenzione: milioni di anziani rischiano di perdere la PATENTE | Questo nuovo controllo medico lo passano solo 2 su 10

Automobili - emmepress
Gli over 60 rischiano di perdere la patente di guida a causa di una patologia tanto diffusa quanto spesso sottovalutata, l’apnea ostruttiva del sonno (OSAS).
La notizia, riportata da Mobilità Sostenibile, ha destato curiosità e anche una certa preoccupazione: in molti, infatti, non sanno che questa condizione può compromettere l’idoneità alla guida e, in certi casi, portare al ritiro o al mancato rinnovo della patente.
Ma di cosa stiamo parlando, esattamente? L’apnea notturna è un disturbo che provoca interruzioni della respirazione durante il sonno. Chi ne soffre smette di respirare per alcuni secondi, anche decine di volte per notte, e questo impedisce un riposo davvero rigenerante. Il risultato è che, durante il giorno, ci si sente stanchi, si ha difficoltà a concentrarsi e spesso sopraggiunge la sonnolenza. Tutti sintomi che, al volante, possono essere estremamente pericolosi.
È per questo che le autorità sanitarie e i legislatori hanno deciso di intervenire. L’Unione Europea, già da diversi anni, raccomanda agli Stati membri di controllare in modo accurato le condizioni di salute dei conducenti, e l’Italia ha recepito queste direttive con un decreto del 2015. In sostanza, chi soffre di OSAS può mantenere o rinnovare la patente solo se dimostra di essere in cura e di avere la situazione sotto controllo.
Non significa che chi ha l’apnea perde automaticamente la patente, ma che deve dimostrare – attraverso certificazioni mediche – di essere idoneo alla guida. Se invece il disturbo è grave e non trattato, la patente può essere sospesa o non rinnovata. È una misura che mira prima di tutto alla sicurezza stradale, ma che ha colto di sorpresa molte persone, soprattutto tra gli automobilisti più anziani.
Test specifici per sapere se si può guidare
Dopo i 60 anni, infatti, il rischio di sviluppare l’apnea notturna cresce sensibilmente. Eppure, pochi si rendono conto di soffrirne: russare forte, avere mal di testa al risveglio o sentirsi stanchi anche dopo molte ore di sonno sono segnali che spesso vengono ignorati. Solo una visita specialistica e un esame del sonno possono confermare la diagnosi.
La legge prevede che, in caso di sospetta OSAS, la valutazione venga effettuata da un medico monocratico o, nei casi più complessi, dalla Commissione Medica Locale. Quest’ultima può chiedere test specifici e decidere se la persona può continuare a guidare. Per chi usa dispositivi come la CPAP, che aiuta a mantenere le vie respiratorie aperte durante il sonno, la patente può essere rinnovata, ma la validità è spesso ridotta a tre anni (e a un solo anno per le patenti professionali).
Curarsi può significare sicurezza per sé e per gli altri: così salvi la patente
Certo, per molti automobilisti si tratta di una notizia difficile da accettare. Dopo una vita trascorsa a guidare, l’idea di dover rinunciare alla patente può sembrare ingiusta o eccessiva. Tuttavia, bisogna ricordare che lo scopo non è punire, ma prevenire incidenti e salvare vite. L’apnea notturna, se non curata, può ridurre la prontezza di riflessi e provocare colpi di sonno improvvisi: una combinazione pericolosissima per chi si trova alla guida.
Il messaggio è chiaro: prendersi cura della propria salute è anche un modo per continuare a guidare in sicurezza. Chi sospetta di avere disturbi del sonno dovrebbe parlarne con il medico, fare gli accertamenti necessari e, se serve, iniziare una terapia. L’obiettivo non è togliere la patente agli anziani, ma garantire che chi è al volante sia davvero in grado di farlo in modo sicuro — per sé e per gli altri.