ULTIM’ORA – Docenti ESCLUSI da scuola | Costretti a restare fuori la porta, stravolte le regole in Italia

Un'aula universitaria - Foto Pexels - Emmepress.com

Un'aula universitaria - Foto Pexels - Emmepress.com

I docenti non hanno diritto di recarsi a scuola, dovranno restare fuori dalla porta, la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza

L’anno scolastico è iniziato da un mese e i soliti problemi attanagliano il corpo docenti, alle prese con precarietà e uno stipendio tra i più bassi a livello europeo per la loro categoria. Per molti scegliere un percorso lavorativo simile implica sacrifici, con spostamenti continui di residenza e un contratto a tempo indeterminato che può arrivare dopo molti anni di servizio.

Gestire un gruppo classe composto da oltre venti alunni è complicato, con la necessità di mantenere un clima ideale per spiegare la lezione o interrogare e l’obbligo di arrivare a giugno con il programma ministeriale portato a termine.

Oltre alle canoniche ore di lezione, il lavoro comporta le riunioni con gli altri colleghi e con i genitori degli studenti, la preparazione delle lezioni e delle verifiche, le loro correzioni entro un tempo ragionevole.

In alcuni istituti, inoltre, sono previsti alcuni rientri pomeridiani, con attività di recupero o extracurriculari, intermezzate dalla pausa pranzo presso la mensa, con un successivo momento di pausa prima del suono della campanella.

I docenti non potranno presentarsi a scuola, bocciata la richiesta

Un gruppo di insegnanti ha fatto ricorso contro il Ministero dell’Istruzione, chiedendo il riconoscimento del diritto di venire loro somministrato un pasto completo gratuito. La Corte d’Appello di Venezia ha respinto tale pretesa e la Cassazione ha confermato l’esito.

La normativa relativa ai buoni pasto è datata 2017, con il servizio mensa gratuito che è ritenuto di natura assistenziale e non retribuita, non si tratta di un benefit economico legato alla prestazione lavorativa e di conseguenza non comporta l’obbligo di fornire un pasto completo.

Un'aula di scuola - Foto Pexels - Emmepress.com
Un’aula di scuola – Foto Pexels – Emmepress.com

Una portata non basta ma il ricorso è stato respinto

Il mini pasto, con una sola portata, è stato ritenuto inadeguato rispetto alla funzione assistenziale del servizio ma il ricorso invocava la violazione delle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, datate 2010, che raccomandano la presenza del secondo piatto.

La Cassazione si è espressa affermando che le linee guida non hanno valenza normativa e che sono atti amministrativi che non hanno efficacia giuridica. Il docente dovrà adeguarsi e accontentarsi di saziarsi con un solo piatto, prima di riprendere la propria attività pomeridiana.