ULTIM’ORA – ADDIO Debiti | Dal 1° Gennaio cambia tutto: cartelle esattoriali CANCELLATE, scopri se anche le tue faranno questa fine

Debiti - pexels - emmepress

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Dal 1° gennaio 2026 arriverà una riforma che promette di cambiare in modo profondo il sistema della riscossione fiscale in Italia. Che fine faranno le cartelle esattoriali?

Secondo quanto riportato da Brocardi.it, il nuovo meccanismo porterà alla cancellazione di molte cartelle esattoriali considerate ormai “inesigibili”, cioè impossibili da riscuotere. Un cambiamento che, se da un lato farà tirare un sospiro di sollievo a migliaia di contribuenti, dall’altro solleva non pochi dubbi sul piano dell’equità e della trasparenza.

Ma cosa significa, in concreto, “addio alle cartelle esattoriali”? La riforma introduce il cosiddetto discarico automatico dei debiti inesigibili, ovvero la cancellazione di quei crediti che il Fisco non è più in grado di recuperare da tempo. In pratica, le cartelle troppo vecchie o riferite a debitori irreperibili, falliti o senza beni aggredibili verranno eliminate dagli archivi. Si tratta di una sorta di “pulizia” dei ruoli fiscali, che dovrebbe alleggerire sia i cittadini che la stessa macchina amministrativa, oggi intasata da milioni di posizioni ferme da anni.

Il principio alla base è semplice: se un debito non può essere riscosso, non ha senso mantenerlo all’infinito. Tuttavia, la cancellazione non sarà automatica per tutti. Verranno applicati criteri precisi, basati sull’età della cartella, sulle verifiche patrimoniali del contribuente e sulla reale possibilità di recupero. In sostanza, non tutte le cartelle “vecchie” spariranno, ma solo quelle per cui la riscossione risulta effettivamente impossibile.

Parallelamente, la Legge di Bilancio 2026 dovrebbe introdurre anche nuove modalità per regolarizzare le posizioni debitorie, come il “saldo e stralcio”, che consentirà di chiudere le pendenze con il pagamento parziale dell’importo dovuto. Una misura che punta a favorire la compliance fiscale, permettendo a chi è in difficoltà economica di ripartire senza restare schiacciato dai debiti.

Una riforma non priva di criticità per le cartelle esattoriali

Naturalmente, una riforma di questo tipo non è priva di criticità. Innanzitutto, c’è la questione dei criteri di valutazione: chi stabilisce quando un debito è davvero inesigibile? Il confine è sottile, e se la norma non sarà formulata con chiarezza, si rischiano interpretazioni soggettive o addirittura abusi.

Un altro punto delicato riguarda i nuovi poteri di indagine del Fisco. Per decidere se un debito è recuperabile, infatti, l’amministrazione potrà accedere più facilmente alle informazioni bancarie e patrimoniali dei contribuenti. Un passo avanti nella lotta all’evasione, certo, ma che apre interrogativi sulla tutela della privacy e sul rischio di controlli troppo invasivi.

Pagamento
Pagamento – pexels – emmepress

Una questione di equità

Infine, resta la questione dell’equità: molti cittadini si chiedono se sia giusto cancellare i debiti di chi non ha pagato, mentre altri hanno onorato regolarmente le proprie imposte. È un equilibrio difficile, ma necessario se si vuole davvero rendere più efficiente e realistico il sistema della riscossione.

L’addio alle cartelle esattoriali rappresenta una svolta potenzialmente positiva: da un lato semplifica il lavoro del Fisco e libera molti cittadini da pendenze ormai senza senso, dall’altro impone una gestione attenta per evitare distorsioni e disparità. Tutto dipenderà da come verranno scritte e applicate le regole nei prossimi mesi.