ULTIM’ORA – VIETATE LE RIPRESE VIDEO IN STRADA: violazione gravissima della privacy, da oggi puoi finire in GALERA
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Ultim’ora pazzesco, da oggi in poi sono vietate le riprese video in strada. Tutto vero, lo dice la legge. Violazione gravissima della privacy, puoi finire in galera. Ecco come funziona la regola.
Quali sono i confini della privacy in strada, in città? È una domanda sempre più attuale, soprattutto in un’epoca in cui le tecnologie digitali permettono a chiunque di scattare foto o girare video in pochi secondi.
Vivere in società comporta inevitabilmente una serie di vincoli, obblighi e limitazioni, e tra questi rientra anche il rispetto della sfera privata degli altri, persino quando ci si trova in luoghi pubblici.
Il principio generale è chiaro: in uno spazio pubblico, come una strada o una piazza, la privacy è più limitata, ma non del tutto assente.
È infatti legittimo filmare o fotografare ciò che avviene in un contesto pubblico, purché l’intento sia personale e non lesivo della dignità altrui.
Cosa dice la legge in Italia
Tuttavia, quando l’immagine di una persona viene diffusa — sui social, in rete o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione — allora entrano in gioco norme più stringenti, previste dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) e dal Codice della Privacy italiano.
In particolare, non si può pubblicare o diffondere materiale che consenta di identificare chiaramente una persona senza il suo consenso esplicito, a meno che non si tratti di figure pubbliche o di eventi di interesse collettivo, come manifestazioni o cerimonie. Lo stesso vale per le riprese video di incidenti, controlli di polizia o situazioni delicate: anche se girate in luoghi aperti, la loro divulgazione può configurare una violazione della privacy o, nei casi più gravi, un reato.

Cambia tutto: maggior rigore
Le autorità locali e il Garante per la Privacy ribadiscono spesso che la libertà di documentare non deve mai trasformarsi in una forma di sorveglianza non autorizzata o di esposizione mediatica indesiderata. Le telecamere di sicurezza, ad esempio, devono essere segnalate con appositi cartelli, e i dati raccolti devono essere gestiti nel pieno rispetto delle normative vigenti.
In particolare in Svizzera tengono alla privacy in modo così rigoroso che hanno deciso di fare una sorta di tabula rasa: vietato filmare il traffico con una dashcam, la telecamera da parabrezza che permette di registrare in auto. Può essere accesa solo per riprendere eventi stradali importanti. Le persone riprese devono essere informate che saranno registrate.
