“Adesso basta, hai 18 anni, vai per la tua strada, sono stufo di mantenerti!”: GENITORI SOTTO PROCESSO, se tuo figlio è maggiorenne sei comunque obbligato a mantenerlo
uomo disperato - pexels- emmepress
“Adesso basta, hai 18 anni, vai per la tua strada, sono stufo di mantenerti!”: e invece devi farlo eccome. Ufficiale, è legge: genitori sotto processo. Scattano gravissimi provvedimenti legali se non mantieni tuo figlio.
Non ci sono dubbi: le norme parlano chiaro. Anche se maggiorenne sei comunque obbligato a farlo. Puoi dire quel che ti pare: ma il diritto li tutela.
“Adesso basta, hai 18 anni, vai per la tua strada, sei grande a sufficienza.”, avrai anche urlato. Ma il “sono stufo di mantenerti”, lascia il tempo che trova. E tu, semmai, trovi solo guai.
Una frase, quella, che molti genitori, almeno una volta nella vita, hanno pronunciato o pensato. In alcuni casi è solo uno sfogo dettato dalla rabbia o dalla frustrazione, magari al culmine di un litigio.
In altri, però, può diventare qualcosa di più serio, soprattutto se si traduce in un vero e proprio interruzione del mantenimento nei confronti di un figlio appena maggiorenne.
Ecco cosa dice la legge
E qui nasce l’insidia — non solo affettiva, ma giuridica. La legge, infatti, non considera la maggiore età come un confine automatico tra dipendenza e autonomia. Aver compiuto 18 anni non significa, di per sé, che un figlio sia in grado di provvedere a sé stesso. Il dovere di mantenimento da parte dei genitori, stabilito dall’articolo 315-bis del Codice Civile, continua finché il figlio non raggiunge una reale indipendenza economica.
E non basta trovarsi un lavoretto occasionale per far cessare quell’obbligo: la legge parla di autosufficienza stabile, cioè la capacità di mantenersi con continuità, in modo adeguato alla propria formazione e al tenore di vita familiare.

Il Codice Civile è estremamente chiaro: è un tuo dovere
Ecco perché un genitore che, in preda all’esasperazione, decide di “tagliare i viveri” a un figlio di 18, 20 o anche 25 anni, può incorrere in conseguenze legali importanti. Se il giovane non è ancora indipendente — ad esempio perché studia, non ha un reddito stabile o è in cerca di occupazione — la sospensione del mantenimento può essere contestata davanti a un giudice, che in molti casi obbligherà il genitore a riprendere il versamento o a risarcire le somme arretrate.
Oltre alla questione legale, c’è però un tema più profondo: quello umano e relazionale. La frase “sei grande, arrangiati” può diventare una ferita emotiva, un segno di rottura in un rapporto già fragile. I genitori devono sì educare all’autonomia, ma anche riconoscere i tempi e le difficoltà di un mondo in cui rendersi indipendenti è sempre più complesso.
