Alan Palmieri: Il Direttore Artistico di Radio Norba Rivela Tutto

Un tempo promessa (mantenuta) del mondo radiofonico, destinato a eclissare veterani del settore, Alan Palmieri ha percorso una carriera brillante. Dopo anni di successo in alcune delle più importanti emittenti nazionali, ha compiuto un balzo significativo, assumendo la direzione artistica di Radio Norba, una realtà radiofonica non nazionale che, con i suoi ascolti straordinari, fa impallidire i network nazionali. La mia stima verso Palmieri è profonda, e gli sono debitore per avermi lasciato in eredità uno dei programmi “radiovisivi” più innovativi della metà degli anni 2000: “I Love Console”. Salentino d’anima, con passaporto svizzero, la sua popolarità è esplosa a livello nazionale grazie a “Battiti Live”. Signore e signori, “Music First”: ecco Alan Palmieri. È un piacere rivederti, Alan! Ricordavi questo momento o ti è arrivato inaspettato? Amo profondamente il mondo radiotelevisivo e mi appaga contribuire alla creazione di contenuti di qualità. A volte preferisco essere in prima linea come conduttore, altre volte mi dedico a valorizzare il lavoro dei miei colleghi; spesso, come nel caso di “Battiti Live”, queste due attività coincidono. La televisione, così come il ruolo dirigenziale, rappresentano una naturale progressione professionale. Ho esordito in TV a vent’anni con “Battiti”, inizialmente uno show in studio, e continuo a collaborare al programma estivo, ormai un grande evento all’aperto. Hai lavorato a Radio 105, Hit Channel e RTL 102.5. Quale esperienza ti è mancata di più? Nessuna, in realtà. Ho mantenuto ottimi rapporti con i colleghi di quelle emittenti, legami basati su affetto, stima e scambio di competenze. È come se non fossi mai andato via da Milano e dalle radio nazionali. Sono parte integrante della mia vita, passato e presente, una vera famiglia. Nel 2005 mi hai lasciato in eredità “I Love Console”, un format a cui tenevi molto, con il motto “Rispetta sempre la musica”. Dopo 15 anni, credi sia ancora così importante? La musica è uno stile di vita per noi, un flusso vitale. Quando conduciamo o semplicemente interagiamo con qualcuno, tempi, ritmo e intonazione sono elementi musicali. “Music first!” Hai lasciato RTL quando eri in procinto di diventare padre. Se tua moglie non fosse stata incinta, avresti comunque accettato il ruolo di direttore a Radio Norba, abbandonando la scena nazionale? Sentivo il bisogno di un nuovo inizio, sia a livello familiare che professionale. Potrebbe sembrare retorico, ma dietro a un professionista c’è sempre una persona. A volte si fugge da qualcosa, si aspira a qualcos’altro, finché non si avverte il bisogno di stabilità, radici, famiglia. Cerco di fare al meglio ciò che mi appaga e ho imparato a riconoscere ciò che non rientra nelle mie competenze, permettendomi di risparmiare energie e apprezzare al meglio il mio valore e quello degli altri. Qual è il segreto del successo di Radio Norba? Pensare in grande con le risorse a disposizione. Metto a disposizione dell’azienda tutto ciò che ho imparato, e la sintonia con l’editore, i collaboratori e i tecnici fa la differenza. Dieci anni fa, il mio presupposto era semplice: se abbiamo le risorse e le competenze, perché non dovremmo eccellere? Questo è il fronte interno. Poi c’è quello esterno: la possibilità di confrontarsi con grandi professionisti, chiedere consigli e collaborare. Il mondo è ricco di persone sagge e generose che hanno tanto da offrire. Quale speaker vorresti a Radio Norba? Federico “l’olandese volante”! Ma è già con noi! Vorrei anche riabbracciare, anche solo per un giorno, tutti i talenti cresciuti con Radio Norba. Sei bravo in TV come in radio. Se ti chiamassero per Sanremo, dovendo lasciare Radio Norba per un anno, cosa faresti? Sarebbero sei o sette mesi di intenso impegno. Data la solida struttura aziendale e l’importanza di Sanremo, penso che sarei sostenuto sia dall’editore che dal team. Il tuo litigio più grande a microfoni spenti? Discussioni sì, litigi mai! Ricordo i dibattiti con il Conte Galè su RTL, alla ricerca della perfezione del programma. Non l’abbiamo mai trovata, però… Chi pensavi di diventare 20 anni fa e chi sei oggi? Sognavo di essere un conduttore specializzato in musica elettronica dance in una grande radio nazionale e un dj produttore di successo. Oggi sono conduttore, direttore, direttore artistico e produttore radiotelevisivo. Sono molto soddisfatto. Se a 25 anni avessi prodotto un progetto musicale di successo… Cosa pensavi quando la gente, alla tua frase “faccio il dj”, ti rispondeva “e poi cosa fai”? Partivo dal basso, quindi non mi importava. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, e grazie alla radio e alle serate ero economicamente indipendente fin da giovane. Un saluto finale? Il merito genera crediti! Ai giovani talenti, e a chiunque aspiri a qualcosa di più, indipendentemente dall’età, dal ruolo sociale o dalla condizione, dico: credete in voi stessi. Ecco il suo saluto video… VEDI ANCHE… MANUELA DORIANI, DJ, Speaker e Icona Gay: un mix di ironia e audacia!