Il lato oscuro delle emozioni: perché il dolore ci rende straordinari

Il lato oscuro delle emozioni: perché il dolore ci rende straordinari

Gran parte dell’esistenza umana è segnata dalla sofferenza, un’esperienza universale. Delle sei emozioni fondamentali, ben quattro sono associate a situazioni dolorose: rabbia, disgusto, tristezza e dolore stesso. Solo la gioia e la sorpresa rappresentano aspetti positivi, anche se quest’ultima, in quanto emozione antecedente ad altre, può precedere persino la percezione del dolore, sia proprio che altrui. Il motivo di questa predominanza del negativo risiede nell’efficienza energetica del cervello. Riconoscere e reagire a stimoli negativi, eventi comuni nella vita, richiede un dispendio energetico minimo. Al contrario, elaborare la gioia e la felicità implica un consumo energetico doppio, poiché il cervello deve essere costantemente vigile nel percepire il dolore e difendersene, mentre la reazione intensa a emozioni positive, effimere per natura, stimola la ricerca di nuove esperienze gratificanti con maggiore impegno. Questa capacità di affrontare le difficoltà con un minimo sforzo, e di investire energia extra nella ricerca della felicità, rivela la nostra straordinaria complessità. Ogni aspetto della nostra natura, persino la sofferenza, ha un profondo significato e un ruolo vitale. Esprimere il proprio dolore, anche di fronte a sfide enormi come la lotta contro una malattia grave (si pensi, ad esempio, alla pubblica testimonianza di Nadia Toffa), è quindi cruciale: crea un legame di solidarietà umana, ricordandoci che non siamo mai soli, neanche quando ci sentiamo tali.