Riflessioni su “Una vita in breve” di Tiziana Di Molfetta

Riflessioni su “Una vita in breve” di Tiziana Di Molfetta

Le parole, in questa raccolta poetica, si intrecciano come un riflesso emotivo, creando un’armonia di sensazioni. Talvolta isolate, esse risuonano con intensità maggiore di intere frasi, rivelando la potenza intrinseca della poesia. Questi componimenti, sia brevi che estesi, ci spogliano di ogni difesa, mostrandoci la nuda verità. La poesia, infatti, è necessaria: ci restituisce la bellezza, rivelando la profonda sintesi tra ampiezza di pensiero e profondità emotiva. Affrontare i versi è come abbandonarsi alla delicatezza, percependola non come fragilità, ma come forza. Scrivere è un atto diverso, e ben più complesso, dallo scrivere poesia. Non tutti possiedono questa abilità; la poesia, per chi la pratica, rappresenta una sorta di maledizione. Le emozioni profonde, quelle che l’anima ci sussurra con violenza o dolcezza, richiedono elaborazione. Non è solo istinto o intuizione: la vera poesia nasce dalla riflessione, dalla rielaborazione dei pensieri intimi. Se si riesce a tradurre queste emozioni in versi, si apre un nuovo mondo, trovando conforto nella solitudine e negli sconvolgimenti emotivi. La poesia è l’essenza stessa dell’autore, e pochi ne sono consapevoli. In “Una vita in breve”, Tiziana Di Molfetta ci conduce in un viaggio fatto di vento e pietra, seguendo le onde turbolente delle sue emozioni. La verità irrompe come un nuovo giorno, scontata eppure inaspettata. Le verità più ovvie, quelle che spesso trascuriamo, sono le più preziose, nascondendo più di quanto lascino trasparire. La poesia, dunque, diventa un’introspezione, un viaggio senza meta, un’esperienza intima. Il libro è avvolgente, i versi delicati. La poesia di Di Molfetta è un albero rigoglioso, i cui rami si estendono verso l’introspezione e la bellezza.