Primo Maggio Romano 2024: Un Concertone tra Temporali e Testimonianze

Malgrado le previsioni iniziali, che lasciavano presagire una celebrazione tranquilla a casa per molti, il Primo Maggio romano si è rivelato un evento memorabile, segnato da un’intensa perturbazione atmosferica. Nonostante vento, pioggia e grandine, il Concertone al Circo Massimo, organizzato dai Company, ha superato con successo le avversità. Un iniziale black-out e le difficoltà logistiche in una location storica ma non adatta alle intemperie, non hanno fermato la manifestazione. La performance di Ermal Meta, che ha sapientemente interpretato “Hallelujah” sotto un improvviso raggio di sole, è stata un momento di grande intensità emotiva, seguito da una serie di esibizioni di giovani artisti. Questa nuova generazione, incluse le vincitrici del 1MNext2024, ha dimostrato coraggio e umiltà nel calcare un palcoscenico così prestigioso, offrendo uno spettacolo eclettico e ricco di sfaccettature: dalla performance energetica di Leo Gassmann all’utilizzo dell’autotune di Olly, fino all’intensità di Mille e alla gioiosa irriverenza di Chiamamifaro, che ha danzato sotto la pioggia senza sosta. Le esibizioni, osservate attentamente dallo staff nel backstage, hanno offerto momenti di riflessione importanti, spaziando dalla tematica transgender affrontata dagli Ex-Otago con Elisa Casaleggio (“Qualunque pelle abiti tu non tradirti mai”) alla celebrazione del fallimento, proposta da Big Mama (“Fallire è prezioso e insegna tantissimo”). Morgan, strategicamente inserito nella scaletta, ha espresso una critica veemente alla politica e una riflessione malinconica sulla musica contemporanea, con il suo caratteristico stile eccentrico. La sua performance è stata seguita dal DJ set di Ema Stockolma, che con i suoi ritmi coinvolgenti ha dissipato le nubi letterali e metaforiche, preparando il terreno per la seconda parte della serata. La seconda parte del concerto ha visto susseguirsi grandi nomi della musica italiana, richiamando una folla stimata in 60.000 persone. Mentre alcuni artisti, come Ultimo, Coez & Frah Quintale, Rose Villain e Negramaro, si sono concentrati principalmente sulla performance artistica, altri hanno utilizzato il palco per veicolare messaggi importanti. Achille Lauro ha ricordato i diritti umani citando gli articoli 2 e 4 della Costituzione, Geolier ha sottolineato l’uguaglianza (“Siamo tutti uguali sotto lo stesso cielo”), Tananai ha dedicato “Tango” a Thomaj Salehi, rapper iraniano condannato a morte, e La Rappresentante di Lista ha cantato il suo inno femminista. Noemi, nel suo monologo, ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza economica delle donne. La protesta è culminata con l’intervento di Stefano Massini, che ha denunciato le morti sul lavoro, e la satira di Dargen D’Amicio, che ha ironizzato sull’indebolimento della Rai a favore di altre reti. Cosmo ha espresso la sua solidarietà alla Palestina, mentre Piero Pelù, richiamando la battaglia di De André, ha lanciato un messaggio di consapevolezza e unità. In definitiva, il Primo Maggio romano è stato un evento ricco di contraddizioni, un incontro tra la forza della natura e la determinazione degli artisti, tra la pioggia battente e la vibrante energia della musica, un palcoscenico di testimonianze e impegno civile.