Una rivisitazione diabolica dei Promessi Sposi

Apparenze ingannevoli spesso celano realtà contrastanti. Chi si mostra angelico può nascondere un animo malvagio, e viceversa. Solo la conoscenza intima rivela la vera natura delle persone, intrappolandoci, consapevolmente o meno, nelle spire del bene e del male. La forza di volontà è la chiave per evitare la trappola delle relazioni umane tossiche, altrimenti si rischia di soccombere alle grinfie della perfidia. Gli ipocriti, per difendere le proprie illusioni, si affidano a strategie subdole per mascherare le proprie azioni riprovevoli. L’astuzia diventa strumento di chi, per tornaconto personale, sfrutta gli altri con abilità. Un’arte subdola di affermazione sociale. La difficoltà nel riconoscere questi individui è notevole, ma la cautela resta la miglior difesa. “Engaged”, di Beppe Roncari, rielabora in modo originale “I Promessi Sposi”. L’angelo Mumiah e il demone Belial, acerrimi nemici da secoli, assistono all’esecuzione di Giordano Bruno, entrambi desiderosi di impadronirsi del suo misterioso Libro segreto. La sparizione del volume dà inizio a una frenetica ricerca che li conduce a Lecco, dove le loro vite si intrecciano con quelle di Renzo e Lucia, una coppia di innamorati sul punto di convolare a nozze. Senza saperlo, i due giovani diventano pedine in un gioco tra Bene e Male. Il romanzo si distingue per la trama audace e uno stile narrativo altrettanto coraggioso. La fantasia non è fine a se stessa, ma si integra con un’idea di fondo ben definita.