Da Facebook alla TV: la storia di Calciatori Brutti, un successo nato da un infortunio

Due torinesi, Daniele ed Enrico, si infortunano e, costretti a lasciare il campo da gioco, nel 2012 danno vita a “Calciatori Brutti”, una pagina Facebook inizialmente dedicata al loro gruppo. Un anno e mezzo dopo, Samuele, da Verona, si unisce al progetto. L’idea nasce per caso, come un modo per raccontare il loro mondo, ma la pagina diventa rapidamente un fenomeno virale, raggiungendo oltre un milione e mezzo di follower. Il nome, scelto casualmente, riflette un approccio irriverente, ma mai offensivo, al calcio. Questa leggerezza, questa “ignoranza” come la definiscono loro, è la chiave del loro successo. Dopo i primi anni di crescita online, vengono contattati da Massimo Venier, già regista di “Quelli che il calcio”, e debuttano in televisione. Il web e la televisione, pur essendo mondi distinti, si completano a vicenda, con la TV che cerca di avvicinare il pubblico giovane attraverso la familiarità del linguaggio digitale. “Calciatori Brutti” si inserisce nel panorama televisivo senza rinunciare alla propria identità web. L’iniziativa “La macchinata ignorante”, in onore della vittoria del Leicester di Ranieri, ha riunito i loro fan in tutta Italia. Recentemente hanno lanciato “I Giochi del Calcio di Strada”, un torneo in sei tappe che celebra le discipline collaterali al calcio. Il loro libro, che ha subito una ristampa dopo soli tre mesi, racconta il mondo del calcio di provincia, un ambiente poco esplorato dai media, attraverso diciotto storie, alcune reali, altre di fantasia. Nonostante qualche piccolo screzio, legato più a incomprensioni che a vere controversie, i “Calciatori Brutti” vantano ottimi rapporti con diversi calciatori professionisti, tra cui Quagliarella, Ranocchia, Gabbiadini, Murgia, Petagna e Papu Gomez. Il futuro? Continuare a crescere con “Calciatori Brutti”, esplorando nuove opportunità e mantenendo il legame con la loro affezionata community.