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IL ROBIN HOOD dell’inarrestabile MANUEL FRATTINI | Intervista

Chi non conosce la storia di ‘Robin Hood’, l’impavido eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri? E chi meglio dell’attore Manuel Frattini avrebbe potuto vestirne i panni, a nove anni dalla sua stessa precedente interpretazione? Il musical diretto da Mauro Simone ha debuttato pochi giorni fa e replicherà in giro per l’Italia, fino a primavera inoltrata.

In questa ennesima avventura, ad affiancare Manuel, troviamo nei panni di Lady Marian l’attrice Fatima Trotta, volto amatissimo del piccolo schermo (‘Made in sud’) e un nutrito cast di attori: Maurizio Semeraro (Fra Tuck), Gabriele Foschi (il Principe Giovanni), Andrea Verzicco (Sir Snake), Federica Celio (Lady Belt) e Giulio Benvenuti (Little John). Accanto ai ruoli principali, altri undici elementi, ovvero Elena Barani, Arianna Bertelli, Paolo Ciferri, Federico Colonnelli, Gianmarco Gallo, Luca Laconi, Pierluigi Lima, Martina Maiorino, Pietro Mattarelli, Silvia Riccò e Lucrezia Stopponi.

Intervistiamo Manuel…

“Sul palco mi diverto tantissimo” – racconta Frattini, raggiunto telefonicamente mentre si sta preparando in camerino- “e credo sia questa, la vera marcia in più. Non c‘è mai stato ruolo scomodo per me, ho amato tutti quelli che ho interpretato. Le difficoltà è logico, ci sono sempre, ma amo mettermi in discussione e non dare nulla per scontato: se una sera lo spettacolo ha successo non è detto che la sera dopo debba andare per forza alla grande, quindi è fondamentale la complicità, bisogna restare uniti, fare squadra, mantenendo sempre al massimo la concentrazione. Questo ‘Robin Hood’ torna in scena dopo molti anni ma tutto, dalla drammaturgia alla scena, dai costumi alle coreografie, è differente. Il regista Mauro Simone ha fatto un ottimo lavoro”.

Una battuta sulla tua collega Fatima. So che ti adora.
“Non l’avevo mai conosciuta prima delle prove, solamente apprezzata in tv. Conoscere una donna così determinata e responsabile mi ha piacevolmente stupito, sono stato fortunato.”

Rivestire i panni di ‘Robin Hood’ sarà stato un po’ come … riabbracciare un vecchio amico!
“Infatti è andata proprio così (ride, ndr). L’ho rivisitato con una maturità diversa, ma ho voluto mantenerne la giusta leggerezza. Simone ha voluto mettere in scena uno spettacolo per bambini, perfetto anche per gli adulti. Comunque sono davvero contento, di aver optato anni fa per questo filone. Il merito fu del grande musical ‘Pinocchio’ (2003) realizzato dalla ‘Compagnia della Rancia’, con i Pooh”.

Insomma, si ritorna a parlare dei Pooh, che nella loro lunga carriera non hanno sbagliato un colpo! “Esatto. E di tutti i progetti successivi scritti e realizzati con il loro batterista Stefano D’Orazio. Quando Stefano lasciò i tre colleghi della band per dedicarsi ai musical, fui felicissimo. Finalmente sarebbe stato … tutto ‘nostro’! Ora i Pooh si sono sciolti e Stefano, dopo aver giustamente partecipato alla festa della reunion e al successivo tour, è (ri)tornato con noi con un grande entusiasmo e con diversi progetti, che bollono in pentola”.

Quale tra i personaggi che hai interpretato, hai amato di più?
“E’ stato proprio ‘Pinocchio’ che, non ci crederete, ho amato nella maturità. Da ragazzino non lo potevo soffrire!”.

Manuel raccontaci le tue passioni, al di fuori del palcoscenico.
“Quando non lavoro, amo restare in casa. Ne ho appena acquistata una nella campagna Pavese dove mi rifugio, trascorrendo le serate a leggere thriller, accanto al camino. E con questi primi freddi, è davvero meraviglioso. Non sono un mondano, amo la tv e al limite andare al cinema”.

Hai animali?
“Purtroppo no, ma adoro i cani e se non dovessi partire spesso in tourneé , il mio giardino sarebbe uno zoo”.

Svelaci una cosa per la quale invece sei decisamente … negato!
“Sono pessimo in cucina, meno male che hanno inventato il ‘Bimby’ (il robot da cucina multifunzionale; ndr). Ma non sono mai stato una grande forchetta e apprezzo veramente il cibo solo quando, dopo lo show, ci sediamo a cenare tutti insieme. Adoro questo momento di condivisione”.

E per quanto riguarda la musica e i concerti?
“Non seguo la musica commerciale e non mi interessano le classifiche. Ascolto semplicemente di tutto, anche brani di 50 anni fa, ma non tollero l’hard rock”. Ai concerti vado poco, perché spesso sono in scena contemporaneamente con eventi bellissimi, ma non vorrei mai perdermi Lady Gaga e Beyonce. Le adoro. Dal vivo sono spettacolari”.

Hai avuto modo recentemente di applaudire qualche collega?
“Sì, Ho trovato bravissima Francesca Taverni in ‘Next To Normal, di Tom Kitt e Brian Yorkey in scena al Teatro della Luna di Milano. Una storia davvero incredibile che porta in scena la vita quotidiana di una tipica famiglia americana”.  


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Sonja Annibaldi

Sonja Annibaldi - Giornalista e speaker dal 1993, si occupa da sempre di musica e spettacolo e collabora con importanti testate nazionali. Ama il rock, il sushi, la storia dell’arte e i cani. Vive con Blanco, il suo inseparabile Cavalier King.