L’ostentazione del lusso: il potere di una bottiglia di superalcolici tra giovani benestanti

Da quindici anni lavoro nel settore della ristorazione notturna, e un quesito mi tormenta costantemente: quale incredibile influenza può esercitare una costosa bottiglia di vodka? Immaginate un magnum da sei litri, ben lungi dalle economiche marche da supermercato. Il vero “fighetto”, quello con la camicia inamidatissima e i mocassini lucidati a specchio, consuma solo pregiate bottiglie, presentate con cerimoniosa teatralità: candelotti accesi, vassoi d’argento, camerieri alti e impettiti che la trasportano con solenne parata. Il gruppo di giovani benestanti attende al tavolo con un’aria di eccitazione palpabile, come se stessero per arrivare delle celebrità pronte a scatenarsi. I loro volti esprimono stupore quasi incredulo, come se quel magnum, dal costo di circa mille euro, fosse stato loro donato da Bacco in persona. La bottiglia arriva con un cesto di frutta (quasi sempre ignorato, se non per qualche scherzo di cattivo gusto con le banane) e numerosi bicchieri. Il primo istinto del gruppo è quello di sollevare la bottiglia come un trofeo, sfoggiando un’aria di sfida e tracotanza; si intravede negli sguardi un’esultanza quasi animalesca. Sono certo che qualcuno, in quel momento, avverte nella mente le note trionfali della Champions League. Segue un’incessante girandola di passaggi e bevute dirette dalla bottiglia, e questo mi lascia perplesso: perché, con venti bicchieri a disposizione, preferiscono bere direttamente dalla fonte? La risposta sembra scontata: così la bottiglia resta al centro dell’attenzione, e tutti possono ammirare lo spettacolo, che sembra quasi rallentato. Dopo questo rituale iniziale, entrano in scena le modelle presenti nel privé, finora ignorate dai giovani rampolli. Si avvicinano con disinvoltura e un sorriso ammiccante, con l’unico scopo di indurli ad acquistare un’altra bottiglia (o forse a bere per dimenticare la malinconia del momento). I ragazzi, intontiti, sembrano dirsi: “Che figata, qui si prospetta una notte infuocata!”, inconsapevoli che il culmine della loro eccitazione potrebbe provenire da una semplice banana. La mia empatia va alle madri, che il giorno dopo dovranno ripulire i mocassini maltrattati dai tacchi delle modelle e stirare di nuovo le camicie, in vista di una nuova serata. Mille-millecinquecento euro per una bottiglia, forse due, e magari una banana come trofeo. Di un vero rapporto sentimentale, nemmeno l’ombra. Mi chiedo: è forse più gratificante per questi giovani ostentare un lusso sfrenato che godersi una serata tranquilla con gli amici, o magari con la propria ragazza?