Questo nostro mondo è veloce, anzi velocissimo. Nelle nostre menti è diventato più grande e ha subito profondi cambiamenti, mentre è rimasto lo stesso, geograficamente parlando. Ma è proprio così, oppure alcune cose sono rimaste immobili, ferme, mentre altre sono cambiate davvero?
Dal mio punto di vista, vi è una sola grande cosa che è cambiata davvero e che sta cambiando il nostro modo di pensare, di vivere, di comunicare e quindi di amare: la tecnologia.
È lei che ci permette una infinità di cose fino a poco tempo fa impensabili, e che, nello stesso tempo, alimenta aspetti nascosti e sopiti della nostra mente.
Prendiamo i social e la possibilità di postare i propri pensieri, e in tempo quasi reale essere letti tanto da amici quanto da quasi amici, e persino da finti amici. Di fronte ad uno schermo, con una tastiera sotto le dita, oppure con semplici touch, siamo coraggiosi e vili al tempo stesso. Fintamente coraggiosi, perché non abbiamo nessuno di fronte, nessuno che ci possa imbarazzare guardandoci negli occhi. E vili, perché scriviamo cose che non diremmo mai se ci trovassimo di fronte a qualcuno. Con il desktop siamo tutti più bravi e sicuri, credendo di essere nel giusto, solo perché pensiamo sia legittimo dire sempre quello che ci viene in mente. Ma non è così, perché i nostri pensieri, benché sinceri, possono offendere la sensibilità di coloro che ci leggono. La verità può trafiggere l’anima. E poi, nessuno di noi la possiede. “La verità è sempre un incontro, mai un giudizio“: è così che titolo un paragrafo nel mio Diversamente uguali. Noi , gli altri, il mondo.
Nello stesso tempo, però, possiamo dire le cose più intime, esprimere le emozioni più recondite, senza temere il giudizio dell’altro, e senza la paura di essere giudicati negativamente. E qui, proprio in questo frangente, emerge l’aspetto positivo dei social. Dovremmo, a questo proposito, educarci ad una maggiore comprensione della interiorità altrui, di coloro che mettono a nudo se stessi protetti dal desktop.
Ecco perché oggi è necessario avere una maggiore sensibilità, gli uni verso gli altri. Ci vuole più cuore. Dobbiamo diventare tutti più madri e padri, contemporaneamente. Essere madri, per sapere accogliere, trattenere e proteggere, e padri, per saper indicare la strada giusta con fermezza, convinzione e sensibilità.
ISCRIVITI alle NewsLetter per non perdere le nostre novità e iniziative!
[mailpoet_form id=”2″]