La strada verso la celebrità: un percorso accidentato

Ambire alla fama richiede impegno e strategia. Lasciate perdere tattiche superficiali come l’acquisto di follower fittizi: è un cammino sterile. La chiave è la visibilità costante. L’autunno è ideale per pianificare, analizzando le mosse altrui per superarli. L’inverno? Tempo per creare scoop sensazionali, con l’obiettivo di finire sui giornali di gossip. La primavera si presta a una massiccia campagna di selfie. In estate, puntate a località esclusive come Formentera e Porto Cervo, magari con una tappa a Milano Marittima e una visita all’Himalaya per una maggiore originalità. Un tuffo nella Fontana di Trevi potrebbe darvi ulteriore notorietà, anche se non sarà una novità assoluta. Se tutto ciò non bastasse, ricordate il programma di Amadeus “Ora o Mai Più” su Rai1: una vetrina per artisti dimenticati, che offre una seconda chance di successo. Il format, semplice e genuino, presenta una sana competizione tra otto cantanti affiancati da altrettanti maestri. E’ un esempio di varietà televisiva apprezzata dal pubblico. Analizziamo brevemente alcuni partecipanti. Valeria Rossi: invece di cantare, potrebbe dedicarsi alla scrittura, come dimostra il suo progetto “Bimbincucina”. Marco Armani, dimostra di avere un cuore. Red Canzian potrebbe rivelare dove si trova il suo “orecchio assoluto”. Alessandra Drusian e Fabio Ricci dei Jalisse lottano contro i pregiudizi infondati di chi si arroga il diritto di giudicare. Massimo Di Cataldo: il suo ritorno, con o senza Patty Pravo, è auspicabile. Lisa, la potenziale vincitrice, dovrebbe evitare imbrogli. Stefano Sani, pur non conoscendo Lisa, la incoraggia a non perdere tempo. Alessandro Canino: la sua somiglianza con Loredana Bertè è inopportuna; è preferibile ispirarsi ai maestri senza imitarli. Francesca Alotta: “Non amarmi” è un consiglio appropriato. Le opportunità nella vita sono spesso nascoste e richiedono rapidità d’azione. Ricordiamo che nulla è eterno, a meno che non lo si decida. Tutto può tornare, sebbene per alcuni sia più opportuno parlare di “mai più”.