Il rispetto va a braccetto con coerenza e civiltà
La mente pensa. Il corpo agisce. L’emozione si comporta.
Uno dei sentimenti che rende l’uomo civile è il rispetto per il prossimo.
Quello che rende un’azione o una persona degna di rispetto è il valore che riesce a esprimere.
Tutti noi abbiamo un’idea di quello che ci piace ricevere come gesto e che reputiamo stimabile, al quale diamo valore.
Oggi il termine valore lo attribuiamo al denaro o a tutto quello che si può comprare.
Più alto è il costo maggiore è la riverenza.
Negli animali il rispetto tra simili si basa sulla forza e sulla sessualità.
Il dubbio è che tra gli umani, l’animalità, anche se il termine nasconde l’Anima stessa, stia vincendo proprio questa parte di noi. Quella più istintiva e priva di ragione.
Vero è che i modelli da seguire, per cui provare una certa affezione che si tramuti in rispetto vengono a mancare ogni giorno che passa.
Eppure parliamo di un comportamento che dovrebbe essere scontato.
Rispettare il prossimo per le sue idee, azioni o sentimenti anche se diversi dai nostri dovrebbe essere un elemento scontato per una civiltà che vuole definirsi tale.
La realtà però ci sta dimostrando il contrario.
Si sente la mancanza di una linea coerente della società. Ci stiamo limitando a pretendere, impartendo ordini per quello che vogliamo, senza riconoscere la dignità dell’essere umano stesso.
A partire dai giovani.
Nella loro abilità nel comunicare non sono in grado di relazionare.
Viene a mancare il rispetto per gli altri, nascondendo i sentimenti dietro una chat.
Mancano di rispetto a loro stessi. Scelgono l’egoismo. Incapaci di amare il prossimo se non è conveniente averlo come amico.
Nella mia esperienza d’insegnante nelle scuole, mi riferisco in questo caso a ragazzi dai tredici ai diciotto anni, uno degli argomenti che spesso affronto è il dialogo con i genitori.
Una grande percentuale lamenta la questione di provare rabbia verso i genitori proprio perché non riescono ad avere rispetto per la persona.
Riconoscono il ruolo ma mancano di fiducia in quello che è il loro consiglio.
Un genitore spesso per essere tranquillo, pone il vieto ad alcune azioni del figlio, dimenticando di aver a sua volta vissuto le stesse fasi adolescenziali e aver in passato agito come tutti i giovani.
Si trovano a vivere le paure degli adulti e non accettare l’out-out su quello che possono o non devono fare.
Madri che fanno le amiche, confidenti e compagne di giochi dei figli e all’occorrenza pretendono di diventare genitori autoritari.
Padri assenti che due volte al mese alzano la voce solo perché si ricordano di avere dei figli.
Certo questi sono casi estremi ma sempre di più si assiste a situazioni di mancanza di comunicazione tra genitori e figli. Sempre più figli si sentono in dovere di ribellarsi e allontanarsi da chi dovrebbe amarli e difenderli.
Non si sentono ascoltati e capiti.
Questo esempio è proposto come modello da esibire e rappresentare.
Ci si dimentica di quello che siamo e siamo stati. Si chiede e pretende un comportamento corretto dagli altri ma non offrendo lo stesso trattamento.
Anche la coerenza è un elemento che induce al rispetto.
Quando predichi bene e razzoli male come si suole dire, è normale che nel tempo, si rischia di diventare inaffidabili.
In questa nuova società si trova spesso poca coerenza tra quello che si dice, si pensa e oggettivamente si porta come esempio d’azione.
Troppo spesso gli interessi materiali superano qualsiasi forma di rispetto. Si uccide il prossimo, per pochi spiccioli.
Certo in passato si è tradito per trenta denari.
Sarebbe stato bello imparare dal passato per creare un futuro migliore, ma sembra che la lezione non sia servita.
Quando si conosce qualcuno che profila parole etiche, ci si aspetta poi un comportamento in linea con il suo pensare.
Difficile portare rispetto verso chi delude.
Un insegnante si rispetta quando agisce con amore. Un commerciante quando si comporta con onestà. Un compagno o un amico quando ti ama per come sei. Un genitore quando è onesto e coerente tra il pensare e l’agire.
E’ importante rispettare il prossimo.
Certo ancora di più rispettare noi stessi.
Il pericolo è che siamo tanto concentrati sul nostro interesse personale da non agire più per il bene comune.
Cresce la diffidenza e si limita il dialogo civile.
Aumenta l’arroganza e diminuisce l’armonia nell’universo.
Sarebbe opportuno ricordarci ogni giorno che vivere è un diritto per tutti. Solo il rispetto ci permette di dare il giusto valore alla vita.
Nel caso in cui ci arroghiamo diritti senza sentire il dovere morale, forse è arrivato il momento di fermarci e pensare.
Anche perché la storia ci insegna che se ci comportiamo come animali, non saremo noi la specie a vincere la guerra. Potrebbe essere che il futuro del mondo sarà dominato da Acari che per quanto fastidiosi almeno cooperano tra loro con rispetto per il loro ruolo. Tanto sempre di polvere si parla ed è quello che tutti noi diventeremo.
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