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Il primo passo per chi intende parlare a regola d’arte: usare correttamente il diaframma

Buon sabato cari lettori, oggi vi parlo dell’apparato fonatorio.
Il nostro strumento musicale personale non è certo formato soltanto dalla bocca, che è l’elemento terminale di una catena formata da molte componenti.
Paragonando la nostra voce a uno strumento a fiato (e di fatto lo è) l’ancia è costituita dalla “laringe”.
Concorrono alla formazione del timbro anche la glottide, l’epiglottide, il palato e il velo palatale.
La glottide è una piccola apertura a forma triangolare limitata dalle corde vocali e che permette il passaggio dell’aria nelle vie respiratorie.
L’epiglottide è quel velo posto fra la base della lingua e la laringe: si muove insieme alla lingua.
La Laringe è invece l’organo essenziale della fonazione, ed è appunto paragonabile ad uno strumento a fiato.
Nella laringe vengono prodotti i suoni vocalici (scopriremo nelle lezioni seguenti che le vocali sono sette e non cinque) che diventano consonanti atteggiando opportunamente gola, palato, lingua denti e labbra.
La corrente d’aria spinta dai polmoni raggiunge le corde vocali tese e le manda in vibrazione. Fra i molti muscoli preposti al riempimento e allo svuotamento dei polmoni a giocare un ruolo chiave è il “diaframma”, un muscolo membranoso mobile che divide la cavità toracica da quella addominale.
Gli adulti tendono a usarlo poco e male, peggio va tendenzialmente per le donne.
I neonati invece lo usano alla grande, tanto che possono piangere con energia surreale per intere ore senza stancarsi. Imparare ad usare correttamente il diaframma è il primo passo per chi intende parlare a regola d’arte. Come gli attori, i doppiatori, gli speaker ma anche chi per mestiere deve parlare in pubblico.
Il consiglio della settimana riguarda le mani, che vi invito ad intrecciare dietro la nuca per ottenere un suono della voce seduta stante più bello, ricco e profondo. Provare per credere.
La parola strana della settimana è… Appendìce! Che si pronuncia con l’accento tonico sulla i e non sulla e, come molti erroneamente fanno.
Infine l’esercizio: Pronunciare la vocale A partendo dal più debole dei suoni che riuscite a generare e all’interno dello stesso fiato raggiungere invece il suono più forte. Senza cambiare l’intonazione.
Questo esercizio è molto utile per rafforzare una voce tremula o debole.
Buon esercizio e buon fine settimana a tutti voi.
Prima lezione: L’arte di parlare a regola d’arte: scaldiamo la voce, videoesercizi

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