La solitudine va bene solo se serve a ritrovare se stessi
L’uomo come essere sociale non può fare a meno degli altri.
La solitudine è uno stato d’animo che porta la persona a decidere di isolarsi.
Da bambino tendevo a sentirmi diverso dai miei simili.
Conosco la solitudine e la riconosco negli altri. Forse meglio dire che la sento. Anche dietro un sorriso o un atteggiamento che apparentemente vuole trasmettere il contrario.
Questa spiccata indole sensibile nel tempo è diventata la caratteristica del mio essere, che mi ha portato a riconoscere la mia sensibilità come un dono prezioso.
Non ho mai ceduto. Ho sempre lottato e ancora lo faccio per riuscire a migliorare la mia persona e a rendermi utile per la società. Questo non mi rende migliore, ma mi fa stare bene e mi permette di avere relazioni con il prossimo guardandolo negli occhi. A costo di sentirmi ancora diverso e solo.
A volte si cerca di stare soli e si lotta per riuscirci.
Spesso è utile se lo scopo è terapeutico e ci serve per ritrovare noi stessi.
Esiste anche la volontà di allontanarsi dal gruppo per depressione.
Ogni forma d’isolamento offre in ogni caso la possibilità di ritrovare noi stessi.
Sempre se ne siamo consapevoli e se riusciamo a cogliere l’occasione.
Perché per vincere la solitudine, non serve urlare o diventare arroganti. Tanto se non decidiamo di comunicare con il gruppo, qualsiasi cosa faremo, resteremo soli.
Facile è, in questo nostro quotidiano, avere la sensazione di essere animali sociali ma poco socievoli.
Siamo tutti collegati con il cellulare.
In apparenza siamo tutto SOCIAL, ma nel pratico se qualcuno ci scontra per sbaglio, siamo pronti alla violenza e non al confronto.
Osserviamo il nostro comportamento sui social-network. Tutti pronti al giudizio. Postiamo foto della giornata per renderla speciale e unica.
Cerchiamo consensi con un like, ma non siamo più capaci di accettare un parere contrario dal nostro punto di vista.
Siamo soli. Vogliamo stare soli. Anche se siamo costantemente circondati da simili, ci sentiamo in dovere di difenderci perché qualsiasi parola ci sembra un attacco.
Stiamo diventando solitari, perché anche se condividiamo spazi pubblici, ognuno ha la mente altrove e pochi hanno voglia e tempo per incontrare nuovi sguardi.
Siamo soli e nonostante questa solitudine ci faccia stare male, continuiamo ad allontanarci dall’unico antidoto che potrebbe salvarci. Perché anzichè riempire il nostro spazio emozionale d’ingredienti come amore e passione, preferiamo colmare il vuoto con orgogliosa libertà e disperato sconforto. Gli unici argomenti che ci fanno sentire di appartenere al gruppo e meno soli.