Il Sundance Film Festival 2019: Trionfo al Femminile e Premi di Prestigio

Il Sundance Film Festival, prestigioso evento cinematografico indipendente che si è svolto nello Utah dal 24 gennaio al 3 febbraio 2019, ha concluso la sua edizione con una cerimonia di premiazione ricca di significati. Creato dal Sundance Institute, fondazione senza scopo di lucro nata dall’ispirazione del film “Butch Cassidy” di George Roy Hill, il festival ha presentato 121 lungometraggi in dieci giorni. La serata conclusiva, presentata da Marianna Palka, ha visto la consegna di 28 premi, celebrando narrazioni audaci e commoventi provenienti da tutto il mondo. Tra i riconoscimenti più importanti, il Gran Premio della Giuria per i film drammatici statunitensi è andato a “Clemency”, diretto da Chinonye Chukwu, mentre per la categoria documentari è stato premiato “One Child Nation” di Nanfu Wang. Anche “The Souvenir” (drammatico internazionale) e “Honeyland” (documentario internazionale) si sono aggiudicati il massimo riconoscimento nelle rispettive sezioni. È interessante notare che entrambi i vincitori statunitensi erano ancora privi di distributore. La presenza femminile è stata significativa: le registe hanno rappresentato il 46% dei film in concorso (56 su 121), con una maggioranza nella categoria “Dramatic Feature” (56% dei registi). Il 45% dei film presentati è stato diretto da donne. Tra i riconoscimenti assegnati, spiccano i premi per: “Brittany Runs a Marathon” (premio del pubblico, sezione drammatica statunitense), “American Factory” (regia, sezione documentario statunitense), “Queen of Hearts” (premio del pubblico, sezione drammatica internazionale), e “Sea of Shadows” (premio del pubblico, sezione documentario internazionale). Altri premi sono stati assegnati a diverse opere, riconoscendo talento emergente e opere di particolare rilevanza artistica e sociale. Tra i film in concorso, “Dolce fine giornata”, nella sezione drammatica internazionale, ha visto la partecipazione di un cast internazionale di spicco, tra cui l’attrice polacca Krystyna Janda, premiata al Festival di Cannes nel 1990, e l’attrice italiana Katia Smutniak. Il film, ambientato nel mondo contemporaneo, affronta temi di facile comprensione e forte impatto emotivo.