Lo sfogo di Ultimo su Instagram: “La musica la sceglie la gente, non i giornalisti”
Il cantautore Niccolò Moriconi, classe 1996, meglio conosciuto come Ultimo, dice la sua riguardo i numerosi articoli sul suo conto, usciti in queste ore. Si sbilancia sul Festival di Sanremo terminato ieri sera, che lo ha visto arrivare secondo dopo Mahmood. Il cantante si sfoga attraverso Instagram. Dice esplicitamente la sua opinione riguardo la giuria formata dal pubblico a casa, da quella d’onore e dalla stampa.
Ecco riportate le sue parole:
“Anzitutto voglio ringraziarvi tutti, per l’affetto. Leggo i vostri messaggi, siete tanti, grazie di cuore. Allora: il discorso che faccio è : la mia incazzatura è molto semplice: Io mi chiedo come sia possibile che il Festival di Sanremo dia l’opportunità di televotare da casa, quindi di spendere dei soldi. La gente vota da casa, quindi spendendo dei soldi, si riesce ad arrivare ad un televoto del 46%. Noi siamo riusciti ad arrivare al 46,5% del televoto; un altro artista arriva al 14%, ecco..questa differenza del 30 e più percento, viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti, che quando annunciano sul palco che “Il volo” è arrivato terzo, esultano come stessero allo stadio, gridando “merde, pezzi di merda”; che mentre parlo io gridano “stronzetto, deficiente, vai a casa, imbecille, coglione”. Ecco..com’è possibile che questa percentuale di gente che ha votato da casa , che ha speso dei soldi,- e la musica la sceglie la gente,- non la scelgono i giornalisti, questa percentuale di più del 30% sia ribaltata dai giornalisti e da otto persone, “la giuria d’onore”, da otto persone, che con la musica c’entrano poco e niente..com’è possibile? Allora mi viene da pensare che non è il Festival scelto dal popolo, questo è un festival scelto dai giornalisti.
Allora non fate votare la gente, non fate spendere soldi per quattro serate alle persone. Perché se poi un’artista riesce ad avere più del triplo dei voti rispetto ad un altro artista, questa differenza non può essere ribaltata da otto persone , che formano la “giuria d’onore” e 30 giornalisti.
Io mi sento in colpa e sono dispiaciuto per le persone che hanno votato da casa, e vi chiedo scusa io, in prima persona, come Niccolò, per l’impegno che non ha dato i suoi frutti. Sono dispiaciuto per voi. Detto questo, non né parlerò più. Spero di chiudere questa pagina. Voglio aprirne altre 1000 di più belle. Grazie, ciao”.