Un successo televisivo: il futuro di “Non Mentire”
La miniserie di Canale 5, “Non Mentire”, prodotta da Indigo Film, ha ottenuto un grande successo di pubblico. Con una media di circa 3.387.000 telespettatori e il 14,57% di share nelle tre puntate trasmesse, il remake della serie britannica “Liar – L’amore bugiardo” ha permesso a Mediaset di competere efficacemente con la concorrenza pubblica, sfruttando diversi elementi chiave per attrarre il pubblico generalista. La credibilità dei protagonisti, Greta Scarano e Alessandro Preziosi, nei ruoli rispettivamente della determinata professoressa Laura Nardini e del labile dottor Andrea Molinari, è stata fondamentale. Preziosi, in particolare, ha magistralmente interpretato il duplice volto del rispettabile medico e dell’uomo dalla turpe perversione sessuale, evocando il classico “Dottor Jekyll e Mister Hyde” nella sua interpretazione – la somministrazione di GHB alle sue vittime fungendo da metaforica “pozione”. La regia di Gianluca Maria Tavarelli, già apprezzato per lavori come “Il giovane Montalbano”, “Maltese – il romanzo del commissario” e “La mossa del cavallo”, ha ulteriormente elevato la qualità della produzione. La trama avvincente, incentrata sul tema delicato dello stupro e della menzogna, intrecciata con un’atmosfera thriller di ispirazione americana, ha catturato l’attenzione degli spettatori. La struttura narrativa in tre puntate, iniziata il 17 febbraio, ha saputo mantenere il ritmo perfetto, rivelando gradualmente la verità sul colpevole e culminando in un finale sorprendente. L’apparente silenzio del responsabile, nonostante le indagini dell’ex fidanzato Tommaso Baioni (Matteo Martari) e dell’Ispettore Vanessa Alaimo (Claudia Potenza), lascia spazio a numerosi interrogativi, come suggerito anche dal post criptico dell’attrice protagonista su Instagram (“È finita. Oppure no?”). Sebbene il finale possa sembrare una conclusione positiva, numerosi spunti narrativi rimangono aperti: dalle motivazioni psicologiche di Molinari, alla dinamica di un possibile omicidio, alle conseguenze del ritrovamento di un cadavere. Queste suggestioni, discusse sui social media dal pubblico, potrebbero già essere al vaglio degli sceneggiatori della serie originale, in vista di una seconda stagione, trasmessa nel Regno Unito a gennaio 2018. Il pubblico italiano seguirà l’esempio, oppure questa forte affermazione di ascolti si concluderà qui? La decisione spetta a Mediaset.