Un Viaggio Immaginario a Sabaudia con Pino Daniele

“La fantasia ti fa volare”, cantava Bungaro nel 2009, ben prima della pandemia. E così, lettori, lasciatevi trasportare dalla vostra immaginazione in questo nuovo appuntamento con la fantasia. Confinati nelle nostre case, quale miglior modo per evadere se non attraverso il potere evocativo della mente, riscoprendo, perché no, anche il fascino delle nostre città? Immagiamo dunque di passeggiare per Sabaudia, affascinante cittadina nell’Agro Pontino, cuore del Parco Nazionale del Circeo, in compagnia di un artista che l’ha amata profondamente: Pino Daniele. Insieme a lui, esploreremo le sue strade, rivivendo i suoi ricordi. “Se mi guardi con gli occhi dell’amore non ci lasceremo più…”, cantava Pino. Quali erano gli oggetti del suo affetto? Il mare, che si ammira dalle dune sabbiose, simili a quelle californiane, che custodiscono la bellezza selvaggia del litorale sabaudiano, che si estende da Torre Paola fino a Latina. Sabaudia è un luogo dove la sabbia fine, come zucchero a velo, accarezza i piedi, ed il cielo muta incessantemente, in ogni stagione. “Inganneremo il tempo e il dolore…”, cantava ancora. Per chi vive a Sabaudia, anche l’inverno può essere impegnativo, ma per un artista, questo luogo offre riflessione e ispirazione. “Se mi cerchi con gli occhi dell’amore allora sì, mi troverai…” Pochi conoscevano i suoi luoghi preferiti a Sabaudia, ma chi lo frequentava sapeva che trascorreva i suoi pomeriggi sotto i portici, cuore pulsante della vita economica e sociale della città, punto d’incontro prediletto dai giovani, soprattutto nel weekend. “Parole semplici, come il sapore di un mattino di primavera”. Le mattine primaverili, come quelle estive, vibrano di energia, suoni, colori e profumi che creano un’atmosfera quasi poetica. Chiudendo gli occhi, si possono ancora sentire i bambini che giocano sulla spiaggia, l’aroma dei cornetti e cappuccini nei bar affollati fin dalle sette del mattino, il rumore del giornale sfogliato da un signore, e il saluto dei negozianti che iniziano la loro giornata. Un caos quieto, un senso di appartenenza. Grazie Pino, e che tu possa trovare pace, ovunque essa sia. Perché la fantasia, lo sappiamo, ci fa volare.