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Nuove Uscite Musicali: Un’analisi Settimanale

Questa settimana, la mia attenzione è stata catturata da un’ondata di nuove uscite musicali, che spaziano tra nostalgiche riflessioni sul passato e la cruda realtà del presente. Inizio con la toccante canzone dei fratelli Bennato, un inno alla reclusione forzata vissuta durante la pandemia. La melodia mi ha riportato ai bei tempi estivi trascorsi con amici ad Esperia, ad assistere ad un concerto di Eugenio Bennato. Ricordo la gioia di quel periodo: la mia pubblicazione imminente su tecniche di composizione musicale, l’uscita del disco-libro di Andrea Del Monte, “Brigantesse, Storie D’amore e di fucile”, e le vacanze di Adriana Paratore, in attesa del ritorno al suo coinvolgente programma radiofonico, “Zeta di Notte”. Eugenio, presente anche nel progetto di Andrea, ha condiviso con noi piacevoli conversazioni prima e dopo il concerto. Questi momenti spensierati, caratterizzati da avventure improvvisate, viaggi in auto non proprio affidabili e incontri cordiali con le forze dell’ordine, mi mancano profondamente. Mi mancano il profumo delle feste di paese, il chiacchiericcio della folla, gli abbracci spontanei e persino i panini economici. Soprattutto, mi manca la semplicità della vita, le serate trascorse con gli amici, a chiacchierare, suonare o semplicemente a condividere momenti di relax. Affido alle forze superiori il compito di risolvere la situazione attuale, con una fede profonda e non necessariamente religiosa. I ricavi del brano dei fratelli Bennato saranno devoluti in beneficenza. Eugenio, autore del testo su musica di Edoardo Bennato, descrive il brano così: “La nostra percezione della realtà è cambiata: la stanza è diventata il nostro mondo, mentre il balcone ci collega con l’esterno. Il web, invece, rischia di diventare una prigione che ci impedisce di coltivare relazioni autentiche, basate sul contatto visivo e sulla comunicazione diretta”. Passando ad altre novità musicali, “Houseparty” di Annalisa, pur affrontando temi simili, mi è sembrato un po’ debole, forse troppo scontato, troppo intriso della tristezza del momento. È comprensibile che si rifletta la situazione attuale, ma a volte si desidera una fuga dalla dura realtà anche nella musica pop. Nonostante ciò, riconosco il talento di Annalisa, così come quello di Simonetta e Jacopo D’Ettore, co-autori del brano insieme alla stessa Scarrone. Probabilmente, tra qualche mese, la canzone susciterà emozioni diverse, forse ascoltata con un cocktail in riva al mare. “Ora che ti guardo bene” di Gazzelle, in collaborazione con Pardini, non mi ha sorpreso più di tanto; forse ho raggiunto un livello di serenità interiore che mi rende meno suscettibile alle emozioni negative. Anche Gianluca Grignani sembra essersi dedicato alla meditazione, a giudicare dall’immagine del suo singolo, che lo ritrae in posizione di zazen. Tommaso Paradiso, con il suo brano “Ma lo vuoi capire”, scritto con Dario Faini, ci regala un tocco di serenità. I Nucleotide, band emiliana, dopo una lunga attesa, fanno un grande ritorno con “Cammina con me”, segnando il loro debutto. “SOS Non mi fermare”, terzo singolo di “Esso o Esse”, racconta la trasformazione della passione in lavoro per i quattro componenti del gruppo, come dichiarato nel comunicato ufficiale. Il brano non mi ha entusiasmato, ma aspetterò di ascoltare il resto dell’album. Questi ragazzi, a differenza di molti altri, continuano a suonare. “Lo Dedico a Te” dei Frijda, una rock ballad che ricorda gli anni ’90, e “Niente da perdere” di Renesto, un brano pop dal ritmo allegro, completano le uscite italiane. “Freddo Cane” ci propone la solita riflessione sull’ansia, mentre il brano di Devil AM “Meriti un Oscar” giunge dopo “Disordine” e la sua partecipazione ad Amici. Dani Faiv e Salmo, con il loro pezzo in 8D Audio che tratta di droga e sesso, non offrono nulla di nuovo, risultando banali e volgari. L’ascolto di Cio il flow mi ricorda Bukowski, capace di rendere poetico persino lo squallore, a differenza di questo brano. Salmo, con “Il cielo nella stanza”, ha dimostrato in passato di poter comunicare bellezza e poesia anche con un linguaggio crudo. Balù, con “Ancora”, utilizza il dialetto napoletano per esprimere il desiderio di normalità e amore. “Ridere” dei Pinguini Tattici Nucleari offre una sana malinconia, mentre “Mea Culpa” di Zero ricorda Sam Smith. Demi Lovato e Alan Walker, con “I’m Ready, Heading Home”, ci regalano un videoclip girato in Cambogia. Infine, Bob Dylan pubblica a sorpresa “I Contain Multitudes”, citando Poe, Frank, Blake, Indiana Jones e i Rolling Stones, pochi giorni dopo “Murder Most Foul”, dedicato a Kennedy.

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