Site icon M SOCIAL MAGAZINE – www.emmepress.com

Un anno fa ci lasciava Andrea Camilleri e lui ci regala “Riccardino”, l’ultimo romanzo del maestro.

“L’ affidarsi alla memoria, è la volontà dell’uomo di non scomparire.” (Andrea Camilleri)

Un anno fa alla veneranda età di 93 anni ci lasciava il maestro Andrea Camilleri.
Amatissimo dal pubblico italiano che imparò a conoscerlo (oltre che per i suoi libri), anche grazie all fiction RAI “Il Commissario Montalbano”.

La scomparsa di Camilleri é paragonabile a un lutto per la letteratura italiana contemporanea, scomparsa che ci priva di tanti e tanti altri capolavori letterari che Camilleri avrebbe potuto donarci. Capolavori in cui riuscì ad inventare un linguaggio nato dal dialetto siciliano unito all’italiano.

Fu proprio in questa “mescolanza” di dialetti che risiedeva la magnificenza e la particolarità di questo grande uomo, grande tanto quanto i suoi romanzi.

“Più che il papà mi sento il nonno di Montalbano”, diceva il maestro e così da buon “genitore” o da buon “nonno”, è andato via pensando ai suoi nipoti o ai suoi figli, lasciandogli e lasciandoci in eredità l’ultima avventura dell’amato Salvo Montalbano.

Ebbene si cari lettori di M Social Magazine, l’eclettico e creativo Camilleri, ha voluto stupirci nuovamente con “Riccardino”. Un ultimo romanzo, un ultimo racconto in cui appare per l’ultima volta il Commissario di polizia Montalbano.

Così ieri 16 Luglio 2020 alla vigilia della morte di Camilleri, “Riccardino”, arriva per dare l’addio all’amatissimo Commissario (odiato e amato dallo stesso Camilleri).

In molti vi starete chiedendo: “perché Riccardino e perché ora questo Romanzo?”.
La risposta è semplice quanto complicata: “Per sua volontà”.

Ora vi spiego la dinamica dei fatti.

Il romanzo Riccardino, fu scritto dal maestro tra il 2004 e il 2005. Una volta terminato donò il manoscritto alla sua editrice Elvira Sellero, chiedendole di custodirlo fino alla sua morte. Quindi per sua volontà, l’addio a Montalbano sarebbe dovuto avvenire solo dopo la morte del suo autore.

Alla morte di Elvira (avvenuta nel 2010), il figlio Antonio Sellero, ereditò il manoscritto, eseguendo così alla lettera le volontà e le indicazioni di Camilleri.

“Camilleri teneva che, i lettori fossero messi in grado di conoscere cambiamenti nella sua scrittura“, racconta Antonio Sellero.

Lo stesso Camilleri (senza svelare nulla del Romanzo) aveva detto: “Non si tratta di un romanzo, quanto di un Metaromanzo, dove il Commissario dialoga con me e anche con l’altro Montalbano, quello televisivo.”

Un romanzo che lo stesso lesse e riscrisse più volte perché si era reso conto che negli anni la sua lingua era notevolmente cambiata. A tal proposito, il libro sarà distribuito in due edizioni, ovvero quella originale e quella rivisitata dal maestro prima di morire.

Ecco a voi un estratto di Riccardino:
“Il telefono sonò che era appena appena arrinisciuto a pigliari sonno, o almeno accussì gli parse, doppo ore e ore passate ad arramazzarisi ammatula dintra al letto. ‘Riccardino sono’, disse una voce squillante e festevole, per dargli appuntamento al bar Aurora. Ma Montalbano non conosceva nessuno con quel nome…”

Dire addio al maestro Camilleri non è stato semplice per nessuno di noi, ma dire addio a Montalbano risultava difficile anche lui. Sapeva quanto sarebbe stato difficile farci salutare e salutare lui stesso un personaggio come Salvo Montalbano, ma in questo giorno così triste per la sua scomparsa un sorriso appare ugualmente sui nostri visi grazie a “Riccardino”, che nuovamente ci dà la possibilità di deliziarci con le parole di un grande maestro quale fù e sarà per sempre Andrea Camilleri.

“È il pensiero della morte che aiuta a vivere.” (A. Camilleri)

Exit mobile version