La magia del silenzio: un’analisi di “Ora lo sai” di Valter Garatti

Le parole, spesso, risultano insufficienti a esprimere la profondità di un’esperienza. Il silenzio, invece, è un linguaggio ricco di sfumature: sguardi intensi, emozioni palpabili, momenti indimenticabili trovano in esso la loro piena espressione. È un contenitore universale, capace di placare gli animi inquieti e di favorire la chiarezza del pensiero. Non sempre apprezzato, il silenzio offre un rifugio sicuro, una pausa dalle parole che, a volte, possono fagocitare la riflessione. Tacere, in determinate circostanze, non significa mancanza di eloquenza, bensì rispetto per sé stessi e per il potere delle parole stesse. Un uso inappropriato, dettato da rabbia o ignoranza, produrrebbe solo disagio. Il silenzio non è vuoto, ma un mondo intriso di suggestioni: immagini, ricordi, frammenti di frasi prendono forma nella mente, sfuggendo alla definizione delle parole. Come una montagna imponente, il silenzio accoglie i suoni, la bellezza, lo spettacolo della natura, trasformando il non detto in meraviglia. L’estasi di fronte alla bellezza ci lascia spesso senza parole, in un silenzio che racchiude un’emozione profonda. In “Ora lo sai” di Valter Garatti, il lettore si sente immerso in una dimensione sospesa, come avvolto in una bolla di armonia, temendo di rompere l’incanto con una parola fuori luogo. Si apprezza il silenzio, lo si fa proprio, si diviene parte integrante di un paesaggio montano, dove due giovani, uno studente di architettura e una liceale, trascorrono le loro vacanze. Lontani dalla quotidianità, trovano nel silenzio la chiave per affrontare il passato, i dubbi, le incertezze. Si comprendono attraverso lo sguardo, come osservano la natura circostante, imprimendo nella memoria ogni dettaglio da custodire nel tempo. La montagna, generosa e silenziosa, è testimone di questa scoperta. I due ragazzi comprendono che nel silenzio prendono forma parole di grande bellezza, cariche di un significato profondo. La prosa delicata di Garatti ha un’aura poetica, conducendo il lettore in un viaggio intimo e suggestivo, facendogli desiderare di divenire il vento per carpire i segreti che la montagna sussurra nel silenzio.