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Arisa presenta “POTEVI FARE DI PIU'” | Conferenza Stampa

Liberarsi da una relazione tossica, per avere consapevolezza della felicità al di fuori: non ci gira attorno Arisa per la sua canzone melodica “Potevi fare di più” (Pipshow Srl, licenza esclusiva di Believe Digital Srl) , in concorso per il 71° Festival della Canzone Italiana . Un atto di responsabilità sottolineato fin dalle prime battute della video-conferenza su Zoom realizzata questa mattina con la stampa. Dal divano della sua casa, la cantautrice lucana ha evidenziato quella voglia di tornare per la 7° volta al Teatro Ariston, anche per restituire in musica tutte le emozioni provate fin dalla prima apparizione “cum laude” nel 2009 fra le “Nuove Proposte” e soprattutto per marcare ancor più il segno di rinascita per l’intera filiera musicale. “Se c’è da 71 anni un motivo ci sarà…”, incalza Arisa che ha sperato fino all’ultimo nella realizzazione di questo Sanremo, nonostante i forti limiti imposti a livello di pubblico: “non sarà facile confrontarsi senza il contatto visivo del pubblico, senza quell’aria di festa che si respira nella città e con i colleghi, ma mi ritengo una privilegiata, dato che posso svolgere il mio lavoro solamente con qualche cautela in più”. In effetti la cantante cresciuta a Pignola ha battuto forte con grande umiltà e semplicità su quest’apporto salvifico della live music, anche per una parte di lavoratori nella musica che riprenderanno fiato dopo l’esperienza traumatica dello scorso anno, diminuita solo un pochino da quei piccoli concerti alla quale non si è sottratta nell’estate scorsa in piena sicurezza: “è stato brutto non poter scendere dai fan per un abbraccio o una foto, ma la realtà ci richiede questo e dobbiamo farlo”.

Per fortuna però, dentro questa clausura forzata, son potute emergere tutte quelle verità interiori che fanno scorgere una luce in fondo al tunnel verso la propria autoaffermazione: “bisogna imparare ad amare noi stessi in primis, posso fare a meno di tutto tranne di me”, ammette Arisa con un velo autobiografico proprio sulle scelte artistiche che l’hanno fatta volare in “altri mondi”, grazie alle varie collaborazioni, sulle ali della curiosità e del coraggio che l’han fatta gridare alla piena libertà di scegliere. Ed è da questo punto che si è stretta attorno al testo di Gigi d’Alessio, ritenuto “un maestro di musica”, abile a dare autenticità e verità al testo con sonorità più “viscerali” che meramente “soul”. “I sentimenti”, ricorda Rosalba, “sono circolari, nonostante ognuno viva la propria vita, e ci si può immedesimare. Ai miei autori ho sempre detto di far correre la loro penna senza essere influenzati dagli altri e le canzoni le ho scelte proprio perché le sentivo adatte a me”. Non si distacca d’altro la sua idea di “vestire una canzone”, come ci ha sempre fatto intravedere coi suoi continui look che han saputo ben dosare la sua abilità canora. E ora, a un passo dal Festival, Arisa anteporrà esperienza e maturità che la fanno ben prefigurare nell’alveo dell’alta classifica finale…

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).