Ghemon a Sanremo: un’energia vitale controcorrente

Dalla quiete di un ambiente domestico, Ghemon presenta “Momento perfetto”, il suo brano in gara al 71° Festival di Sanremo. Un pezzo realistico, più che esistenzialista, che riflette sull’esperienza della sua generazione, tra difficoltà affrontate e resilienza: “La musica è dialogo, richiede un interlocutore, altrimenti canterei a me stesso”. Questo forte desiderio comunicativo si esprime attraverso testi viscerali, rispecchiando lo stile eclettico del brano, un mix di rap, gospel e swing con fiati e cori, che culminerà nell’esibizione cover con i Neri Per Caso. Ghemon considera il gruppo un esempio di duttilità musicale, capace di estendere le potenzialità sonore fino a sette voci. L’arrangiamento orchestrale arricchirà ulteriormente la performance, un elemento chiave per l’artista avellinese che considera la sua vita come un film, anche se ironicamente non intravede un futuro da attore. La copertina del suo nuovo album, “E vissero tutti feriti e contenti” (in uscita il 19 marzo), raffigura un felino “rampante”, simbolo della sua stessa energia propulsiva. L’opera, un racconto agrodolce e gioioso, rappresenta una linfa vitale in contrasto con il periodo attuale. Ghemon descrive l’anno passato come un susseguirsi di fasi: un’iniziale riflessione introspettiva seguita da un’esplosione creativa che ha portato alla realizzazione di un nuovo album in tempi record. La forte collaborazione, evidente nel video mostrato durante la conferenza stampa digitale, è una caratteristica distintiva del progetto Carosello Records, un vero lavoro di squadra. Malgrado l’assenza del tradizionale folklore sanremese, Ghemon affronta la gara con serenità, forte dell’esperienza maturata negli anni: “Ho suonato in sale vuote all’inizio, quindi cantare in una sala vuota non mi spaventa”. Questa maturità artistica e la sua determinazione rappresentano per lui una sorta di rivincita dopo lo stop imposto dalla pandemia. Ghemon guarda al futuro con speranza, con “Momento perfetto” e “E vissero tutti feriti e contenti”, due opere coerenti che ambiscono a diventare la colonna sonora di una rinascita.