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Il Festival di Sanremo e i suoi effetti sulla mente | Dr. Andrea Di Ruvo

Tra pochi giorni partirà, come ogni anno, il Festival di San Remo, uno degli eventi di arte, cultura e spettacolo più importanti del nostro paese.

Quest’anno siamo arrivati all’edizione numero 71! Certo, proprio quest’anno, sarà un festival che risente di un clima sociale molto particolare. La difficile situazione sanitaria data dalla pandemia da Covid-19 con i suoi riflessi in ambito economico e sociale non hanno permesso la partecipazione del pubblico nello storico teatro Ariston della città ligure e, soprattutto, non ha permesso a quello spirito di leggerezza e spensieratezza di impossessarsi di gran parte del pubblico che ogni anno segue l’amato festival della canzone italiana.

Proprio in questo clima possiamo ricordarci quali grandi connessioni esistano tra la psicologia e la musica. Ogni appassionato sa quale sia l’effetto che una musica possa avere “sull’anima”: può favorire il rilassamento oppure, al contrario, attivare la nostra energia; può evocare dei ricordi, delle emozioni e cambiare il volto di un’intera giornata. Gli effetti della musica, però, sono molteplici e coinvolgono l’intero nostro essere, corpo e mente ed hanno basi scientifiche.

È il caso del cosiddetto “effetto Mozart” sostenuto da un medico francese Alfred Tomatis (1920-2001) che aveva rilevato un miglioramento dell’intelligenza spazio-temporale negli studenti che ascoltavano 10 min al giorno delle sonate del celebre compositore austriaco. Recenti ricerche dimostrano che ascoltare ben 20 minuti delle stesse sonate durante l’arco della giornata possa regolare la presenza di un neurotrasmettitore nel cervello, la dopamina. In pratica è come se i nostri neuroni parlassero tra loro usando maggiormente delle parole di felicità e soddisfazione e, il risultato finale, è quello di un aumento del tono dell’umore.

Le ricerche non finiscono qui riguardo la musica di Mozart: sembra, infatti, che, come nei casi precedentemente citati, ascoltare la sua musica possa portare alla regolazione dell’espressione di alcuni geni che, se danneggiati, possono produrre alcune malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson.

Insomma, la musica del noto compositore sembra avere ancora effetti incredibilmente attiuali.

Le ricerche sulla connessione tra la psicologia e la musica si sono spinte oltre ed è ormai scientificamente dimostrato da uno studio del 2013 che ascoltare musica, in generale questa volta, migliori il tono dell’umore mentre un’altra ricerca del 2008, rileva che l’ascolto attivo della musica può migliorare alcune abilità del QI verbale e le capacità visive.

Dati tutti questi effetti positivi ti voglio lasciare un semplice esercizio da fare: ritagliati un attimo di tempo per te stesso e prova a pensare a quali emozioni hai provato nell’ultimo periodo che stai vivendo. Per qualcuno saranno sicuramente emozioni più negative, come la tristezza, la paura; per altri potrebbero essere emozioni più positive, come la gioia; per altri ancora emozioni neutre oppure un mix di tutte queste emozioni. Una volta assegnata l’emozione prevalente, quella che secondo te rappresenta meglio il periodo che stai vivendo, prova a mettere sotto una “colonna sonora”, cioè una musica che ti sembra appropriata e nota se l’emozione cambia la sua intensità, il suo colore o proprio cambia essa stessa.

Chissà quanti meravigliosi effetti hanno sul cervello le note dei nostri cantanti preferiti e che possiamo ascoltare durante il festival di Sanremo. E sì, perché la musica non conosce confini e non sa che quest’anno il festival si svolgerà a porte chiuse, per cui gli effetti positivi della musica si avranno ugualmente anche ascoltando le note delle canzoni nel nostro salotto di casa!

Chiudiamo gli occhi e lasciamoci trasportare dalla musica nella città ligure, immaginando di essere sotto il palco dell’Ariston e di poter guardare i nostri beniamini che si esibiscono avvolti dai profumi dei fiori di Sanremo. Il cervello non fa differenza tra ciò che immagina e ciò che è reale!

Godiamoci questo festival con la certezza che gli effetti postivi della musica non sono solo per noi, ma per tutti coloro che ascoltano la musica con uno spirito positivo e di fiducia nella ripresa delle attività della nostra vita di tutti i giorni.

Dr. Andrea Di Ruvo

Psicologo, psicoterapeuta, ipnotista, formatore. Seguimi su instagram: @andrea_di_ruvo andrea.diruvo@accademiaformazionecrescita.it