Il Sogno di Cherif: Dal Naufragio al Campo da Calcio

Nel corso di un’intervista televisiva a cuore aperto, il calciatore Cherif Karamoko ha condiviso la sua straziante esperienza migratoria, narrata nel suo libro “Salvati tu che hai un sogno”. Partendo dalla guerra in Guinea, il suo viaggio è stato costellato da orrori: prigionia, torture e la traversata del deserto fino a Tripoli. La speranza di una nuova vita lo spinse, nel 2017, sulla rotta del Mediterraneo, stipato con 143 persone su una imbarcazione progettata per 60. La precarietà della situazione, aggravata dalla violenza dei trafficanti, culminò nel naufragio. Tra il caos e la disperazione, la lotta per la sopravvivenza fu feroce, con pochi giubbotti di salvataggio a disposizione della folla in preda al panico. In mezzo al mare in tempesta, Cherif ricorda il sacrificio del fratello, che, mentre la barca affondava, gli concesse il suo giubbotto di salvataggio, esortandolo a sopravvivere per realizzare il suo sogno calcistico. La scomparsa del fratello, figura paterna dopo la perdita dei genitori, continua a tormentarlo. Il ricordo delle sue parole, pronunciate mentre si aggrappano ai resti dell’imbarcazione e lui affondava nelle gelide acque contaminate dalla benzina, lo perseguitano ancora: “Guarda le luci in fondo al mare, lì c’è l’Italia, il posto dove potrai realizzare il tuo sogno”. Salvatosi miracolosamente, Cherif ha raggiunto l’Italia e ha coronato il suo sogno divenendo calciatore professionista. Attualmente, la scadenza del permesso di soggiorno gli impedisce di proseguire la carriera, ma rimane fiducioso nel poter superare questo ostacolo e realizzare appieno il suo potenziale.