“La fidanzata d’America” di Giusy Cafari Panico | REDAZIONE
L’amore abita dove non c’è attesa. L’amore è un sentimento spontaneo, libero anche di andare via e non tornare. Scappa quando è cercato con ossessione. C’è paura, in quell’amore lì. Paura di restare soli, di accettare tutto pur di tenerselo nel cuore anche quando sarebbe meglio chiudere una storia e non pensarci più. Un amore del genere azzera la realtà, distorcendola. E quell’amore cercato, spesso, lo si vive a propria immagine e somiglianza. Ma è altro. A volte, ce l’abbiamo accanto e non riusciamo neanche a vederlo. È discreto, l’amore. Non fa rumore, chiasso. Quando le anime belle si rendono conto di amare, allora il cuore parla per loro, facendo un gran baccano per la gioia incontenibile. Chi ama davvero è paziente. L’amore sa aspettare il momento giusto perché lo riconosce come vero.
Nel romanzo La fidanzata d’America di Giusy CafariPanico vedi le traiettorie dell’amore che ha diverse facce. Quella di una possibilità di fortuna, forse, intrisa di tristezza e quella della consapevolezza di essere amati per quello che si è e non per quello che si potrebbe essere in circostanze e luoghi diversi. Si può cambiare vita, ma non l’amore. Esso resta fedele a se stesso. E lo ha capito anche Ada che lontana dal suo fidanzato, in America, ha cercato sempre il suo volto tra le nuvole. Ecco, le nuvole passano, ma il cielo resta lì come l’amore sincero. Quello che sa aspettare e sa dire le parole giuste perché non conosce l’inganno.
Pieno lo stile narrativo. La scrittrice lascia una storia autentica nel suo linguaggio. Il romanzo è ben scritto e il racconto non conosce punti morti. Tutto è in salita, crescendo di emozioni, di attaccamento ai personaggi che hanno una pari personalità. Nessuno prevarica l’altro, tutti sono una grande risorsa. Anche quelli che se ne stanno dietro ad una finestra ad osservare hanno una forza ed una spinta di carattere fuori dal comune.