Il ritorno di Mina e le ambizioni sfrenate: tra accuse infondate e libri controversi

Secondo l’attore Tom Hiddleston, interprete del Dio dell’Inganno nell’universo cinematografico Marvel, nessuno può dichiarare di aver oltrepassato un punto di non ritorno finché la sua esistenza non giunge al termine. Questa riflessione fa sorgere una domanda: perché torniamo in luoghi che dovremmo evitare? Forse perché, in realtà, non li abbiamo mai veramente lasciati. E così, per un capriccio del destino, il giornalista esperto di spettacolo Santoin Paradiso del Pirrotta, lunedì scorso durante il programma televisivo “Ogni Mattina” su TV8 condotto da Adriana Volpes, ha svelato una notizia attesa da molti: Mina Anna Mazzini, la leggendaria Mina, starebbe per tornare sulla scena dopo oltre vent’anni di assenza. L’annuncio ha suscitato grande entusiasmo, considerando il talento ineguagliabile di questa artista. Non conosciamo ancora i dettagli del suo ritorno, ma c’è grande aspettativa. Al contrario, Sara Croce, nota per le sue apparizioni in programmi televisivi di intrattenimento, incarna l’emblema della ricerca spasmodica di notorietà. Lo scorso ottobre, accompagnata dal suo legale, accusò il suo ex fidanzato Hormoz Vasfi di stalking e minacce, accuse che non hanno trovato riscontro nelle successive indagini. Questa vicenda, sembra, mirava ad ottenere visibilità mediatica, scatenando una controversia legale con Vasfi, che ha a sua volta intrapreso azioni contro diversi personaggi pubblici, tra cui la Croce stessa. Spesso, nel disperato tentativo di conquistare una fama che non è destinata a loro, molti individui finiscono per divenire ombre di se stessi, o pallide copie dei loro ideali. Un esempio emblematico è Orlando Portento, ex conduttore televisivo, autore, calciatore e cabarettista, il cui primo libro, “Due Quori e una Cavagna”, ha recentemente suscitato discussioni. Nell’introduzione, l’autore afferma che nessun esperto, di qualsiasi campo, ha accettato di scrivere la prefazione (una circostanza quanto meno singolare), vantando una serie di successi più che discutibili. Il coraggio di pubblicare quest’opera, a onor del vero, merita riconoscimento. Buona lettura, comunque!