Leonardo Mazzarotto: Crescita personale e artistica ne “La Compagnia del Cigno”

L’interpretazione di Matteo ne “La Compagnia del Cigno” ha consacrato Leonardo Mazzarotto come un’icona televisiva, un volto che incarna imprevedibilità e ingenuità giovanile. Tra la prima e la seconda stagione, il giovane attore ha attraversato una significativa evoluzione personale e professionale, diventando padre e consolidando la sua passione per la recitazione, pur rimanendo devoto alla sua vocazione musicale. In un’intervista esclusiva, Mazzarotto ha spiegato come, pur essendo più giovane del suo personaggio, ha trasferito la sicurezza attoriale acquisita nel corso degli anni nella rappresentazione di Matteo. Il ritorno sul set, dopo un intervallo non indifferente, si è rivelato un’esperienza meravigliosa, come riprendere un percorso interrotto, senza percepire il trascorso tempo. Anche le difficoltà imposte dalla pandemia non hanno intaccato la coesione e l’efficienza della troupe, anzi, hanno contribuito a rendere le riprese, paradossalmente, più agevoli. La situazione eccezionale, che in passato aveva persino compromesso la sua passione per la musica, ha forgiato un gruppo unito e solidale, dove ciascuno si è fatto esempio per gli altri. Mazzarotto ha costruito la sua interpretazione di Matteo integrando gli eventi narrativi con la propria esperienza di vita, mescolando la propria personalità a quella del personaggio, scegliendo attentamente l’approccio più adatto a ogni scena. L’interpretazione di questa complessità emotiva, caratterizzata da impulsività e insicurezza, è stata resa possibile dagli studi e dall’esperienza accumulati, consacrando Mazzarotto come protagonista indiscusso della serie. Il futuro de “La Compagnia del Cigno” è ancora incerto, ma la storia di Matteo, pur avendo concluso un importante arco narrativo, lascia spazio a possibili sviluppi futuri. Mazzarotto, aperto alla possibilità di una terza stagione, esprime anche il desiderio di dedicarsi alla scrittura e alla composizione musicale, un ritorno alle sue radici artistiche, confermando la sua poliedricità nel panorama artistico.