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Tornano i DIVERSITY MEDIA AWARD | APERTE le votazioni fino al 25 Giugno!

Nell’anno delle ‘distanze’ abbiamo riscoperto l’importanza delle relazioni umane. I media italiani raccontano i rapporti tra le persone per creare empatia ed è usando questo registro che preferiscono parlare di diversità.” Queste le parole di Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity.

Ma cos’è Diversity?

Diversity Media Report2021 (DMR): è l’unica ricerca in Italia che rileva e premia i contenuti mediali e i personaggi che valorizzano i temi della diversità nell’informazione (a cura dell’Osservatorio di Pavia) e nell’intrattenimento (a cura del comitato scientifico di Diversity).

Tra gennaio e dicembre 2020, la pandemia ha monopolizzato l’agenda dei TG italiani con un’incidenza del 46% di notizie Covid-19 sul totale notizie e picchi del 90% nel mese di marzo, veicolando perlopiù un’informazione di tipo emergenziale, concentrata sui “numeri” della pandemia e sulla voce delle Istituzioni.

Solo il 13% delle notizie Covid-19ha riguardato le persone in quanto appartenenti a una diversity nelle aree di genere e identità di genere, generazioni, etnia, (dis)abilità e orientamento sessuale e affettivo che vedono così ridurre la loro presenza nell’agenda complessiva dei TG di ben 6 punti percentuali, dal 23% del 2019 al 17% del 2020. Una presenza che rimane ancora perlopiù dettata dalla Cronaca e, in particolare per alcune categorie, da casi di Criminalità, perpetuando un racconto parziale e poco rappresentativo dalla realtà.  

Più attenti al racconto delle diversity i prodotti di entertainment.

Se il cinema si è focalizzato sul racconto di una dimensione relazionale e domestica, puntando sull’empatia con il pubblico, ma rischiando di rimanere ancorato ad una visione paternalistica della diversità, la serialità italiana continua la sua evoluzione verso una trattazione delle diversity intersezionale e svincolata da stereotipi, in particolare nelle serie tv a target giovane fruibili sulle piattaforme digitali (da Netflix a RaiPlay).

Queste alcune delle evidenze emerse dal Diversity Media Report 2021 (DMR).

A tal proposito Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity, dichiara:

 A differenza dei prodotti stranieri come le serie tv, le serie kids e la pubblicità, che hanno superato da tempo paternalismo e buonismo, la narrazione nostrana tende a cercare giustificazioni per parlare di chi è differente da noi.”

Serve un racconto contemporaneo, intersezionale, più autentico delle diversità.

“Questo si ritrova più facilmente nei prodotti dedicati a target giovani, mentre manca il coraggio di portare lo stesso racconto al pubblico adulto e generalista”, spiega il Presidente di Diversity. Poi continua:

“Forse pensando che non sia sufficientemente consapevole o interessato al tema, ma questo è uno stereotipo basato sull’età. L’informazione stessa nell’anno del Covid sottolinea uno scollamento della rappresentazione dalla realtà: non si è parlato di diversità se non in relazione a fatti di cronaca. Le persone sono più avanti di quello che si creda e meritano racconti autentici. Pensare che un prodotto mediatico sia troppo ‘avanti’ per il pubblico non rende giustizia ad entrambi”.

Panorama televisivo.

Nei programmi la rappresentazione della diversità è stata legata a format raccolti, interviste one to one e dove si predilige il racconto personale (Tu non sai chi sono io, Quello che è – Nuove storie italiane, Oggi è un altro giorno).

In questi programmi emerge l’attenzione e la volontà di cercare storie differenti, che finora non avevano avuti grandi spazi a loro dedicati, e testimonianze dirette (etnia, età, identità di genere).

Dove il format si apre più alla discussione e all’attualità (Ogni mattina) si trovano spesso coinvoltə attivistə e fonti dirette di esperienza, con un taglio pensato per arrivare a un pubblico anagraficamente più giovane.

Dove invece si ritrovano programmi e pubblici più generalisti la discussione si fa trasversale e meno legata alla singola esperienza (Cartabianca, Otto e mezzo).

Come ogni anno, i prodotti mediali emersi dal Diversity Media Report entrano in nomination per i Diversity Media Awards 2021, che premiano la rappresentazione valorizzante e inclusiva delle diversity nei contenuti mediali, giunti alla sesta edizione.

I vincitori saranno premiati il 19 luglio nel corso di una serata-evento al Teatro Franco Parenti condotta da Diego Passoni e trasmessa in streaming il 22 luglio sui canali digitali di Diversity e sui siti dei principali broadcaster e publisher italiani. 

Durante l’evento sarà attribuito anche un Premio Speciale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’attenzione costante ai temi della diversità e dell’accoglienza e per l’impegno concreto con cui, nell’esercizio del suo ruolo, ha promosso i valori di una società realmente inclusiva.

Fino al 25 giugno chiunque potrà votare su www.diversitylab.it nelle seguenti categorie: Miglior Film, Miglior Serie TV Italiana, Miglior Serie TV Straniera, Miglior Programma TV, Miglior Programma Radio, Miglior Campagna Pubblicitaria, Personaggio dell’anno, Creator dell’anno, Miglior prodotto digitale e Miglior Serie Kids. Durante l’evento saranno attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione: Miglior TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici, Miglior Articolo Stampa Web

Rosa Spampanato

Rosa Spampanato anni 38. Amante della scrittura. Articolista per M Social Magazine Articolista per il Quotidiano LaSicila Collaboratrice per il Magazine Cherrypress Collaboratrice per la Testata Giornalistica VanityClass Sezioni di Riferimento Cinema TV Musica