L’insicurezza e la sua maschera sociale

L’inadeguatezza genera disagio, soffocando la spontaneità e generando imbarazzo. Ci si ritrae, si sorride timidamente, o si tace del tutto. Se il disagio si intensifica, si attira l’attenzione indesiderata, innescando reazioni poco amichevoli. La riservatezza, spesso scambiata per timidezza, viene interpretata come maleducazione, una percezione tanto errata quanto irritante. Si preferisce restare se stessi, più per paura del cambiamento che per convinzione. Questo stato genera una profonda frustrazione, il desiderio di maggiore sicurezza e disinvoltura. Tuttavia, questi pensieri vengono rimossi, confortati dalla consapevolezza di non nuocere a nessuno. In “Anellini in Pastacorta” di Fulvia Perillo, si esplora l’ansia di Maria, una donna apparentemente privilegiata: bella, elegante, sposata con un uomo di successo, madre di due figli. Eppure, Maria si sente inadeguata, la sua genuinità e riservatezza la rendono una figura discreta, lontana dal mondo superficiale delle apparenze. Rifiuta il gossip e apprezza le vere amicizie, riconoscendo il valore autentico delle persone, trovando ispirazione nella leggerezza e nell’ottimismo di alcune di esse. La scrittura è limpida, la narrazione scorrevole e coinvolgente. Il lettore si identifica nella protagonista, vivendo le sue emozioni e trovando conforto nella storia, che si snoda come una confidenza intima, grazie all’abile dosaggio di momenti arguti e genuini, senza mai percepire alcuna manipolazione. Un’esperienza di lettura piacevole e coinvolgente.