L'IRRIVERENTERUBRICHETELEVISIONE

Dal crollo dell’impero di Zuckenberg all’ascesa delle “princesses” al GfVip: non tutte le teste son buone a regger la corona!

Da che mondo è mondo, la tecnologia dovrebbe migliorare la nostra vita, non sostituirsi ad essa. Ma il “down” totale che lunedì ha colpito le piattaforme di Mark Zuckerberg mi ha rammentato quanto, in realtà, non riusciamo più a farne a meno. Orde di disperati, in preda ad un’assurda crisi d’astinenza nemmeno avessero levato loro l’aria che respirano, si sono riversate su Twitter, tra i pochi social media funzionanti, alla ricerca di risposte. Non so voi, ma in quelle sette ore io mi ero quasi abituato a non ricevere più alcuna notifica, trillo, squillo o chissà quale altra diavoleria. In fondo, la gente era scema pure prima dell’avvento della virtualità, l’unica differenza era che si sapeva solamente in famiglia!

Nei giorni scorsi si sono susseguiti numerosi avvicendamenti e cambiamenti, soprattutto in televisione. Pier Silvio Berlusconi, in primis, ha deciso di fare un’importante dietrofront in merito alla sua decisione di privare i salotti di Canale 5 della parte destinata al gossip. Chissà, forse per evitare l’imminente crisi di ascolti che il Biscione aveva visto prospettarsi all’orizzonte, o magari per ovviare a quella tediosità che aveva investito le trasmissioni della rete ammiraglia. E così, Barbara d’Urso e Federica Panicucci, rispettivamente al timone di Pomeriggio Cinque e Mattino Cinque, torneranno con mio grande piacere (e quello di altri milioni di telespettatori) ad occuparsi, tra i vari argomenti, di cronaca rosa e tv. In particolare, avranno una parte interamente dedicata al padre di tutti i reality. Per carità, non che in veste “rivoluzionata” non mi piacessero, d’altronde stiamo parlando di due professioniste, e non mi dispiaceva neanche che quell’infinità di prezzemolini televisivi fosse stata destinata a quell’oblio che più di ogni altra cosa merita, ma diciamocelo chiaramente: va bene l’informazione, ma un po’ di leggerezza non guasta mai!

Ugualmente al Grande Fratello Vip, dopo due settimane di noia incredibilmente sfiancante, si sono finalmente innescate le prime dinamiche. Certo, alcuni inquilini avrebbero sicuramente fatto prima a restarsene a casa propria, ma si sa, perfino i comodini e la tappezzeria hanno la loro utilità. Tra chi continua a vedere nella casa più spiata d’Italia un illuminato teatro a luci rosse, Amedeo Goria e i suoi racconti intimi lasciano alquanto a desiderare, e chi si ostina imperterrito a vestire dei panni che non gli appartengono, Alex Belli sarà anche un attore ma devo ammettere che Soleil Sorge recita meglio di lui, ci sono le “Princesses”, indiscusse protagoniste, almeno fino ad ora, di questa sesta edizione. Seppur non per le motivazioni più brillanti, infatti, le tre sorelle non si lasciano sfuggire l’opportunità di far parlare di sé. Quegli outfit pacchiani che starebbero bene a chiunque tranne che a loro, quei trucchi che molto ricordano il Carnevale di Rio, le presunte illazioni sulla loro falsa nobiltà e discendenza (pare che l’identificazione personale vada di moda al giorno d’oggi), quel fare impertinente da fidanzatina gelosa di Lulù Halié Selassiè nei confronti di Manuel Bortuzzo, benché non ci sia nulla tra i due, non sono innegabilmente passati inosservati. Beh, a loro tutto questo fa senza ombra di dubbio “gioco”, ma dal momento che tentano da anni la scalata al successo, il GFVip rappresenterà naturalmente un’ultima spiaggia! Incommentabile come sempre, invece, Katia Ricciarelli, alla quale andrebbe ricordato che non sono solamente i soprani ad essere amati in Italia e che la maggior parte del pubblico non conosce le sue incommensurate doti artistiche, sebbene ne abbia fatto ampiamente mostra nel corso delle varie puntate intonando l’operetta. Essenzialmente, la maggior parte la ricorda per essere stata la moglie di Pippo Baudo e per tante altre cose che lasciano il tempo che trovano, come lei in fin dei conti! E non mi meraviglio che persino la regia e gli autori li abbiano definiti “massa di imbecilli e celebrolesi”. La cosa buffa, però, è che hanno avuto il coraggio di offendersi!

Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, curatore della DiamonD EditricE, autore, scrittore e illustratore grafico è tra i più giovani editori italiani. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie.Nel 2016 partecipa con Tina Cipollari alla V edizione del reality show Pechino Express in onda su Rai2 formando la coppia degli Spostati. Dopo Furore (tornato in onda in prima serata su RAI2 nel marzo 2017) 
è tra gli ospiti del nuovo esperimento sociale in onda su Rai4 Social House. Attualmente è impegnato in una missione segretissima a favore della pace nel mondo. Web: www.simonedimatteo.com