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“Il diavolo nella cattedrale” di Frank Schätzing | RECENSIONE

Le opinioni affinano la mente, allenano il pensiero. Esercitano sull’uomo forza e annientamento. Due opposti che solo chi riconosce il valore delle idee, del loro peso, della loro importanza e delle loro conseguenze, può essere salvato o condannato. Avere un’opinione e portarla avanti, senza abbassare la testa dinanzi ai detrattori, non è solo questione di coraggio. Per esprimere un pensiero, non c’entra se ben o poco articolato, occorre avere un senso critico. Non si può prendere quello che gli altri dicono, scegliere quello che più ci fa comodo, prendere i pezzi un po’ di qua e un po’ di là, e impastare il pensiero sulla base di ciò che è lievitato nella testa di qualcun altro. Sarebbe ingiusto. Una scomunica per personalità formate sul valore delle idee, dell’onestà, dei sentimenti. Non avere opinioni proprie è come essere rami secchi, si rischia la paralisi del pensiero. Viene meno la strategia di vita. Certo, questo però non significa che si possa dire tutto, cattiverie ed offese comprese. Ragionare su qualcosa, farsi un’idea ed esprimerla è molto più di quanto si possa immaginare. Significa non essere invisibili, trasparenti. Essere coscienziosi di se stessi con un ragionamento, giusto o sbagliato che sia, ci salva spesso dagli inganni.

In Il diavolo nella cattedrale di Frank Schätzing entri in un intrigo di potere che sfocia in una serie di delitti. Il primo, però, è stato pianificato nei minimi dettagli, ma lo studio dei particolari va a monte per via di un testimone oculare. È il 1260. A Colonia si sta innalzando una cattedrale, la più imponente e la più bella di sempre. La fede c’è, le preghiere non mancano e il potere si accresce sempre nelle mani di pochi che vorrebbero diventare gli unici. Un’ombra, che si fa strada come le colpe che ci portiamo dietro, semina terrore. Chi è in pericolo, un ladruncolo, usa le gambe per scappare a morte sicura e la testa per mettere insieme i pezzi e avere un’opinione diversa andando a finire negli intrighi di insospettabili che congiurano contro chi li ostacola per un obiettivo ambizioso e terribile.

Bellissimo il romanzo. La storia è narrata con grande maestria, i colpi di scena sono ben calibrati per sciogliere l’enigma su quell’ombra e forza che oscura le menti. Fluida e avvincente la prosa che conquista pagina dopo pagina. Da non perdere.    

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.