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“Sacro Romano Impero la Principessa di Charolles” di Marina Colacchi Simone | RECENSIONE

Un passo indietro. Uscire dal cono di luce per non alterare gli equilibri del potere è da uomini saggi. Quando la questione riguarda le donne si tratta di menti avvedute. Questo almeno, ci ha insegnato la Storia. Si deve rinunciare a poco oppure a tanto per rientrare nei ranghi, per non perdere tutto. Quel passo indietro racconta molte più cose di quelle che si potrebbe pensare, la cui narrazione gonfia molti illusi e alleggerisce trepidanti curiosità. Per molti cuori vige il veto del silenzio, di un tacito accordo siglato sulla consapevolezza della realtà che segue un percorso tracciato da troppe misture. Si arriva ad un punto oltre il quale non si può andare, per la ragion di Stato. Ci sono un dovere e una facciata da tenere a mente. Quando arriva il momento delle responsabilità forti, che non riguardano il singolo ma una comunità, bisogna agire secondo giudizio. Si ingoia il rospo e si va avanti. Lungo la falcata del potere si perde qualcosa, i sentimenti prendono le sferzate peggiori. Subiscono il malrovescio del conflitto interiore: quello che si vorrebbe fare e quello che si deve fare. Il potere costringe molte donne a retrocedere a favore dell’avanzare della Storia. Il potere è maschio anche quando porta il nome di donna. Carattere solido, risolutezza, quando queste qualità mancavano ad alcuni regnanti c’erano i consiglieri a pilotare le decisioni. Il lavoro tecnico, di strategie, spesso è stato messo a punto dalle donne che, con il loro passo indietro, hanno fatto il bello ed il cattivo tempo di uno Stato. 

In Sacro Romano Impero la Principessa di Charolles di Marina Colacchi Simone entri nella parte scura del potere di Carlo di Gand che, a diciassette anni, siede sul trono di Spagna. Poi, occuperà lo scranno, importante, del Sacro Romano Impero. Accanto a lui Hippolyte, di cui è innamorato. Lei è una borgognona, una principessa, con la quale Carlo V ha passato la fanciullezza. Hippolyte dovrà fare un passo indietro, costretta dalla politica del re. La giovane Charolles vivrà molte peripezie, sbroglierà parecchie fitte matassa per aiutare Carlo V alla sua ascesa al potere. 

Il romanzo è bellissimo. La storia è avvincente. La narrazione conquista, il lettore che vede e sente tutto. Si lascia guidare dal racconto che procede con fermezza. Nei tratti giusti la scrittura si fa delicata, soffice, quasi fosse la mano dell’anima a parlare nel modo più appropriato. Notevole il lavoro della scrittrice che non si è persa tra i tanti meandri dei fatti costruiti con perizia di ambientazioni, stati emotivi e personalità dei personaggi. Quest’ultimi tutti fi grande valore narrativo.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.