Addio a Maurizio Costanzo: un’eredità di parole e dibattito

Il 24 febbraio 2023, all’età di 84 anni, ci ha lasciato Maurizio Costanzo, pioniere del talk show italiano. La notizia, diffusa in diretta televisiva durante una discussione sulla Biennale di Venezia, ha suscitato profondo cordoglio, con lo stesso Vittorio Sgarbi a definirlo una figura paterna per tutti. Costanzo, infatti, non è stato solo un giornalista, autore radiofonico e talent scout televisivo, ma un vero e proprio innovatore del panorama mediatico italiano. Già alla fine degli anni ’70, con trasmissioni come “Bontà loro”, aveva prefigurato un nuovo approccio al giornalismo. Tuttavia, è con il debutto del “Maurizio Costanzo Show” nel 1982 che ha rivoluzionato la televisione italiana, introducendo un format di dibattito e confronto allora inedito. Dal palco del Teatro Parioli, trasformato in un vero e proprio salotto televisivo, ha lanciato numerose personalità, tra cui Sgarbi, Gioele Dix e Giobbe Covatta. Negli anni ’80, il suo programma divenne un punto di riferimento per la libera espressione del pensiero, aprendo le porte di casa a milioni di italiani e contribuendo a diffondere la cultura del dibattito. La capacità di Costanzo di promuovere l’ascolto, la replica e la contestazione costruttiva ha plasmato la televisione italiana, incoraggiando il dialogo e la critica. Quest’anno, il quarantennale del “Maurizio Costanzo Show” è stato celebrato con la partecipazione di personaggi di spicco come Mara Venier, Enrico Mentana e Drusilla Foer, tutti riuniti per omaggiare un programma che ha segnato la storia della televisione e il suo creatore, il “padre” del talk show italiano. Ora, ascoltando “Se telefonando”, lo ricorderemo con il suo pianista, Arturo Bracardi, compagni di infinite serate all’insegna della libertà di pensiero.