Sulle Star e sugli Smoking della 95esima Cerimonia degli Oscar

La 95esima edizione degli Academy Awards a Los Angeles ha attirato l’attenzione mondiale, non solo per il prestigioso evento ma anche per le scelte di stile delle celebrità sul tappeto rosso (o, forse meglio dire, tappeto color champagne?). Le donne hanno sfoggiato abiti mozzafiato: Nicole Kidman in Giorgio Armani Privé, Salma Hayek in Gucci, e Jamie Lee Curtis, vincitrice del premio come miglior attrice non protagonista, in Dolce&Gabbana. Cara Delevingne ha optato per un elegante monocromatico in Elie Saab Haute Couture, Angela Bassett per un look Moschino, mentre Lady Gaga in Versace e Rihanna in Alaïa hanno scelto il total black. Tuttavia, quest’anno desidero soffermarmi sull’abbigliamento maschile, spesso trascurato nei commenti, forse a causa del rigido dress code imposto dalla serata: lo smoking. Originariamente chiamato “smoking jacket”, ovvero “giacca da fumo”, questo capo era inizialmente una vestaglia indossata sopra l’abito nelle sale fumatori per proteggerlo dall’odore di tabacco. La sua consacrazione come indumento elegante risale al 1865, quando la sartoria reale Henry Poole & Co creò per il principe di Galles, il futuro Edoardo VII, una giacca corta, priva delle code del frac, allora l’unico abito da sera maschile consono agli eventi mondani. Vent’anni dopo, approdò negli Stati Uniti, dove i dandy americani lo ribattezzarono “tuxedo”, in onore del Tuxedo Club del New Jersey. Indossato anche dall’agente 007, James Bond, lo smoking, per il “black tie”, prevede giacca e pantaloni, camicia bianca con gemelli, papillon nero, scarpe nere lucide con lacci e calze lunghe nere di seta. Nonostante le sue origini formali, lo smoking ha conosciuto nel tempo un’evoluzione stilistica, con molte regole del galateo infrante per lasciare spazio alla creatività degli stilisti. Sul tappeto rosso degli Oscar, abbiamo potuto ammirare diverse interpretazioni di questo capo, dalla versione classica a quella moderna, dall’eccentrica alla stravagante. Brendan Fraser, vincitore del premio come miglior attore protagonista, era impeccabile in un classico smoking Giorgio Armani con camicia bianca e papillon nero, così come Colin e Henry Farrell, padre e figlio, in Dolce&Gabbana. Ke Huy Quan, miglior attore non protagonista, ha scelto un taglio più slim in Armani Privé, mentre Paul Mescal ha sfoggiato un completo Gucci spezzato con giacca bianca allungata e pantaloni neri ampi. Austin Butler, candidato come miglior attore protagonista, ha optato per un completo Saint Laurent in velluto nero con spalle importanti e stivali texani, forse un omaggio al suo ruolo di Elvis? Riz Ahmed ha proposto una versione più audace in Prada, con giacca nera monopetto, cardigan in lana e mohair rosa e colletto a punta kaki a contrasto. I muscoli di Dwayne “The Rock” Johnson erano avvolti nel raso rosa della giacca Dolce&Gabbana, abbinata a pantaloni neri affusolati. Infine, il premio per la maggiore eccentricità va a Lenny Kravitz, che, come si conviene a una rockstar, ha indossato una tuta Saint Laurent in raso nero stile smoking con una cintura in seta nera a evidenziare la camicia aperta. Sebbene gli abiti femminili siano stati splendidi e gli smoking maschili abbiano offerto interessanti variazioni sul tema, l’evento ha mantenuto un’atmosfera complessivamente sobria. Ci sono mancate le stampe colorate, i ricami elaborati e quel tocco genderless che aveva caratterizzato le edizioni precedenti. Quest’anno ha trionfato un’eleganza classica, con qualche tocco di paillettes e poche stravaganze, confermando lo smoking come capo intramontabile che esalta l’eleganza maschile senza limitazioni stilistiche.