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Premi Oscar 2023: and the winner is…MR. SMOKING!

Come ogni anno la cerimonia per la premiazione degli Oscar a Los Angeles ha catalizzato l’attenzione anche sul non più red carpet (perché color champagne?) e sugli outfit delle celebrities al loro arrivo al Dolby Theatre. Meravigliosi abiti in paillettes per Nicole Kidman in Giorgio Armani Privé, Salma Hayek in Gucci, Jamie Lee Curtis (peraltro vincitrice del premio come “attrice non protagonista”) in Dolce&Gabbana.

Sofisticati look “monochrome” per Cara Delevigne in Elie Saab Haute Couture, Angela Basset in Moschino, e “total black” per Lady Gaga in Versace e Rihanna in Alaïa.

Oscar 2023, la storia dietro l’outfit maschile per eccellenza

Ma vorrei concentrare la nostra attenzione sugli outfit maschili che, per ovvii motivi, vengono quasi sempre poco commentati forse anche perché l’etichetta dell’evento impone una scelta stilistica: lo smoking. Originariamente chiamato “smoking jacket”, giacca da fumo, era appunto una veste da camera che veniva indossata sopra l’abito nelle stanze riservate ai fumatori, per preservare gli indumenti dall’odore del tabacco. Il 1865 è la data ufficiale della creazione dello smoking, inteso come giacca per eventi eleganti: la sartoria reale Henry Poole&Co realizzerà per il principe di Galles, futuro re Eduardo VII d’Inghilterra, una giacca corta, tagliando le code di rondine al frac, che a quei tempi era considerato l’unico abito maschile adatto alle occasioni mondane serali. Approderà vent’anni dopo anche in America dove i dandy americani lo ribattezzeranno con il nome tuxedo, in onore del “Tuxedo club” del New Jersey.

È il capo maschile in assoluto più elegante, preferito e sfoggiato anche dall’agente di Sua Maestà James Bond, con delle precise regole per indossarlo: dress code “black tie”! È da indossare, solo se richiesto dall’invito, per eventi dopo le h. 19:00 in completo giacca e pantalone con camicia bianca con gemelli, papillon rigorosamente nero, scarpa nera liscia, lucida e con lacci e imprescindibili calze lunghe, nere ed in seta.

Come tutti i capi classici anche lo smoking ha vissuto e vive un’evoluzione stilistica nel corso degli anni e molte regole dettate dal galateo sono state infrante per dare maggior spazio alla creatività degli stilisti. Sul red carpet di questa 95° edizione degli Oscar abbiamo potuto ammirare diversi stili maschili e la statuetta come “abito variegato maschile protagonista” va assegnata sicuramente allo smoking, indossato dai signori attori in svariate interpretazioni: dal classico al moderno, dall’eccentrico al bizzarro.

Gli outfit maschili migliori

Ma iniziamo la carrellata degli outfit che ci sono piaciuti di più:

Brendan Fraser, vincitore agli Oscar come miglior attore protagonista, elegantissimo in un classico smoking Giorgio Armani con camicia bianca e papillon nero, come il completo “padre e figlio” Colin e Henry Farrell in Dolce&Gabbana.


Più slim il taglio dell’abito di Ke Huy Quan, vincitore come miglior attore non protagonista, di Armani Privé, mentre Paul Mescal in Gucci sfoggia uno smoking spezzato con giacca bianca “allungata” e pantalone nero di taglio largo.


Austin Butler, candidato come miglior attore protagonista, si presenta in Saint Laurent con completo in velluto nero con spalle a punta in evidenza e un paio di stivali texani con tacco tirati a lucido, una citazione forse alla sua interpretazione del re del Rock’n Roll Elvis?

Una versione più ardita per Riz Ahmed in Prada con giacca nera monopetto e cardigan in lana e mohair rosa, con colletto a punta in color kaki a contrasto.


I bicipiti scolpiti di Dwayne Johnson, alias The Rock, in Dolce&Gabbana sono avvolti e coccolati dal raso rosa della giacca in completo con pantalone nero affusolato.


Vincitore come il “miglior eccentrico protagonista” è sicuramente Lenny Kravitz che in Saint Laurent, come ogni rock star comanda, interpreta fuori dalle righe una tuta in raso nero versione smoking con un dettaglio: una fascia in seta nera in vita a stringere la camicia aperta sopra i pantaloni fluenti.

Tanti stili, tanti stilisti e tanti interpreti di un red carpet attesissimo come ogni anno. Ma se i riflettori hanno illuminato abiti meravigliosi per le donne e variazioni sul tema smoking per gli uomini va comunque sottolineata la sobrietà globale dell’evento. Quasi ci sono mancati le stampe colorate, i ricami e gli intrecci “losangeliani”, ci hanno anche privato di quell’immagine genderless per cui ci eravamo piacevolmente stupiti nelle precedenti edizioni. Non ci sono stati colpi di scena di immagine, ha vinto un’eleganza più o meno classica con qualche guizzo di paillettes e poche bizzarie concesse allo smoking che rimane comunque il completo timeless che detta e detterà uno stile che rimarca ed esalta a tutto tondo l’eleganza di ogni uomo, senza barriere estetiche.