LIBRIUNO SGUARDO SU...

“Racconti sparsi di gente comune” di Rosalba Macchiavelli e Giovanni Luca De Giusto | RECENSIONE

Le storie passano anche dagli sguardi. Osservare ci mette nelle condizioni di apprendere qualcosa, di imparare alcune sfumature dell’esistenza. Saper notare ciò che fa la differenza non è da tutti. A volte, ci troviamo le storie davanti agli occhi senza nemmeno saperlo. La distrazione e la fretta sono complici del prosciugamento emotivo. Ci si deve fermare, prima o poi. È la stessa vita ad imporcelo. Quella pausa, breve o lunga che sia, deve servire a qualcosa. Deve essere costruttiva, sarà il salvacondotto da quella frenesia che sciupa la vera essenza delle cose. I racconti inaspettati si fanno avanti con gli occhi. Dentro puoi metterci quello che vuoi. Puoi scombinare le mezze frasi di una narrazione che cammina a singhiozzi. La trama la decidi con la tua fantasia, in una storia che costruisci osservando la gente come si muove, ascoltando quello che dice. La prosa dell’osservazione e dell’ascolto ingaggia la fluidità del tempo, se lo fa alleato. Le storie si raccontano, si scrivono, si tramandano. Non finiscono neanche con il silenzio, anzi qualcuno le alimenta grazie al mutismo che producono per indifferenza. Ciò che viene a galla nelle storie sono i sentimenti. I dettagli, invece, arricchiscono il racconto, lo abbelliscono, ma sono gli stati d’animo a trainarlo. Nelle storie mute vediamo ciò che vogliamo, sarà la nostra voce a farne quello che sono. L’immaginazione mette in moto parole che nascono dagli sguardi. Un’inversione dettata dalla voglia di narrare e che la vita stessa ci para innanzi. 

In Racconti sparsi di gente comune di Rosalba Macchiavelli e Giovanni Luca De Giusto finisci dentro ad alcuni pezzi di quotidianità germogliati dell’osservazione e dalla fantasia di chi osserva. Anche chi è osservato finisce nel racconto a vista che si apre su più strade. Guardare qualcuno o qualcosa, se ci colpisce tanto, significa immagazzinare emozioni. Queste, poi, passeranno ad altri se si è saputo cogliere l’essenza della bellezza e narrarla. Ognuno ci mette del suo. Il proprio sentire, forse, equivale anche al battito di chi è stato protagonista ignaro di una storia costruita sugli sguardi. 

Il libro è originale. La scrittura, semplice, affonda nell’anima come terra da smuovere per essere ben coltivata.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario per Mille e un libro Scrittori in Tv di e con Gigi Marzullo Rai Cultura. Giornalista, recensore professionista.