L’ombra del Disonore: un’analisi de “La Nemica” di Brunella Schisa

La reputazione, fragile costruzione fatta di atti che la illuminano o la macchiano, è facilmente minata dal dubbio. Un semplice sospetto, seminato in un terreno di ambiguità, diventa fertile terreno per pettegolezzi e dicerie. Ogni racconto si arricchisce di falsificazioni, alimentando una spirale di menzogne che può travolgere vite e carriere. La reputazione può vacillare o infiammarsi, e la caduta è repentina. Riacquistare l’onore perduto è un’impresa ardua, che richiede tempo, approvazione sociale e una rete di supporto pronta a difendere la verità, o almeno quella versione che si impone come tale. La realtà, spesso scomoda, viene distorta dall’inganno, e alcuni sono disposti a tutto pur di riabilitare la propria immagine, cercando di ricostruire una dignità sfregiata. L’impresa richiede forza e tenacia, ma il successo è incerto: una reputazione può crollare per un niente, o essere saldamente ricostruita su basi solide. La diffamazione è sempre in agguato, orchestrata da menti spietate che mirano a distruggere la credibilità di individui inaspettati. Recuperare la stima e la fiducia altrui richiede una strenua battaglia contro la calunnia, una lotta per tracciare il confine tra innocenza e colpa. “La Nemica” di Brunella Schisa ci immerge in un intricato gioco di cospirazioni, menzogne e verità parziali. Parigi, 1786: il furto di una sontuosa collana di diamanti apre le porte alla Rivoluzione francese e alla caduta dell’Ancien Régime. Jeane de la Motte, un’avventuriera con sangue reale nelle vene, finisce sul patibolo, marchiata dall’infamia. Questa donna astuta e senza scrupoli si macchia di gravi crimini: furto, frode e oltraggio alla maestà. Fingendo di agire per conto di Maria Antonietta, convince il Gran Maestro delle elemosine a comprare e consegnare una collana di diamanti di inestimabile valore, con oltre seicento pietre tra le più preziose d’Europa. Questa “affaire” segnerà la sua condanna e la fine della sua reputazione. Il romanzo è straordinario, narrando con una prosa elegante e coinvolgente la grande truffa del XVIII secolo, orchestrata da uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia. Un vero gioiello della letteratura storica.